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“Il fatto rilevante è che ancora una volta la sanità lucana finisce nel mirino della magistratura, segno che ci sono problemi strutturali che la politica non ha saputo o voluto risolvere. In attesa di comprendere i contorni esatti della vicenda e fermo restando il principio della presunzione d’innocenza per tutti gli indagati, è di tutta evidenza che la sanità lucana, anche in ragione dei cospicui investimenti previsti dal PNRR, necessita di una profonda opera riformatrice che metta al centro i bisogni di salute del cittadino, dalle liste di attesa alla medicina territoriale, e assicuri la piena trasparenza dei processi decisionali e degli appalti. Se non è in grado di farlo la politica regionale, si prenda in considerazione anche l’ipotesi del commissariamento”. Lo ha detto stamane il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo commentando l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza sulla sanità lucana.
“In Regione Basilicata manca una politica di confronto e programmazione per cercare soluzioni tempestive e concrete ai problemi della sanità lucana”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Medici Basilicata Serafino Rizzo commentando i dati del decimo rapporto del Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato nei giorni scorsi al Senato, che vede il sistema sanitario della Basilicata occupare la 15esima posizione nell’indice complessivo di performance.
“A distanza di due settimane dalla nostra richiesta di incontro per discutere di riforma sanitaria e investimenti legati al PNRR da Via Verrastro registriamo il solito silenzio. Se la Giunta attuale continuerà sul sentiero di quelle che l’hanno preceduta, senza un serio confronto sul piano tecnico, vi è il concreto rischio che si operino scelte di investimento non appropriate che sfoceranno in altri sprechi”.