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Carissimi,
anche quest’anno tutti ci scambiamo gli auguri di Natale e diciamo: Buon Natale!
Per noi credenti il Natale è uno solo, quello di Gesù: Dio che si è fatto carne come noi, cibo di vita eterna!
Dio ha scelto di accorciare la distanza tra il cielo e la terra e vivere in una famiglia.
E in ogni famiglia chiede di essere accolto anche in questo tempo di grande sofferenza e di innumerevoli difficoltà, che la pandemia ha ulteriormente messo in evidenza.
Gesù sceglie di venire a stare nella tua famiglia in cui la morte ha bussato lasciando un vuoto incredibile per la persona cara che non c’è più. Anche nella tua famiglia in cui incomprensioni e tensioni sono la causa di rotture a volte irrimediabili.
Gesù bussa a casa tua, di te costretto a ponderose rinunce per far quadrare i conti fino alla fine del mese, fortemente preoccupato del futuro dei tuoi figli.
Gesù viene per camminare accanto a te che sei ripiegato su te stesso e scoraggiato, nonostante la tua giovane età. Ti senti mortificato a causa della mancanza di lavoro e forse stai maturando l’idea di lasciare casa tua, la tua terra.
Gesù nasce nella culla vuota degli ospedali dove a tanti bambini non è permesso di nascere. Io e te siamo stati più fortunati.
Gesù viene e sta accanto alle tante solitudini e sofferenze nelle case di riposo, negli ospedali, nelle cliniche, nelle case circondariali, tra gli immigrati spesso non accolti e discriminati, negli scarti delle periferie esistenziali, per ridare speranza, luce e fiducia, come ai pastori di Betlemme.
Gesù nasce e si colloca accanto ai medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti che continuano a lottare per curare e salvare vite umane.
Gesù nasce nei cuori e nella mente di chi è chiamato ad educare le nuove generazioni, trasmettendo loro conoscenze e valori al fine di costruire una umanità nuova, più bella.
Gesù si fa vicino al mondo della giustizia, a tutte le forze dell’ordine, a quanti sono impegnati nell’informazione, per sostenerle nel servizio ad ogni uomo sul territorio, nella difesa dei valori civili, morali, etici.
Gesù nasce nei palazzi del governo, nazionali e locali affinché schermaglie e lotte di partito possano lasciare il posto ad una programmazione sinergica per il bene di tutti i cittadini.
Gesù nasce nei luoghi di lavoro perché sia garantito, promosso e difeso il diritto a condizioni di lavoro dignitose, giuste ed eque.
Gesù si fa bambino perché ognuno possa ritrovare l’innocenza e difenderla da ogni sopruso e violenza.
Gesù nasce nella Betlemme della tua comunità parrocchiale per ridare energia nuova, luce, passione e amore rinnovato ai suoi ministri, alle consacrate e religiose, capacità di servizio e collaborazione ai fedeli.
Gesù viene nei centri Caritas e di Aiuto alla vita, dove nel silenzio, nel nascondimento, resi forti da un generoso amore, gli operatori, in sinergia con gli innumerevoli volontari sparsi sul territorio, sono pronti a dare il loro aiuto per affrontare emergenze, sostenere difficoltà economiche ed esistenziali, in un servizio di accompagnamento costante.
Insomma, Gesù vuole nascere in ognuno di noi e in ogni luogo dove operiamo. Sarà Natale se invece di lasciarci illuminare dalle luci artificiali ci immergeremo nella luce divina che vuole abitare con noi, in noi, per noi: pane di vita eterna!
Vi auguro di cuore di poter vivere questo S. Natale secondo il processo virtuoso che ci prepara alla celebrazione del Congresso Eucaristico Nazionale, al gusto del pane: “celebrare, adorare, contemplare”.
Natale a tutti. Vi benedico.
Don Pino