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“Agire immediatamente e in maniera efficace per riaprire anche in Basilicata, in sicurezza, prima possibile e in previsione delle decine di migliaia di dosi in arrivo nelle prossime settimane, punti vaccinali in ogni comune. Si riveda la decisione della cosiddetta “nottata del vaccino materana” che sta creando polemiche e proteste. Si utilizzino diversamente le sedi e i punti vaccinali individuando, a partire da Matera, una sede aggiuntiva diurna, come ad esempio è già stato fatto qualche settimana fa con la "Sala Pasolini" presso il centro commerciale ”il Circo" da parte del Comune, riservandone l’accesso - in via prioritaria - alle categorie fragili, non ancora completamente vaccinate. La vicenda ha del grottesco, come si sta evidenziando da più parti, anche con esposti e denunce da parte delle associazioni.
Chiediamo di valutare immediatamente, piuttosto, la realizzazione di un punto vaccinale in ogni Comune della Basilicata, sulla scorta di quanto già sperimentato con gli ultraottantenni, utilizzando oltre ai presidi ospedalieri e sanitari presenti, anche le farmacie, come da piano vaccini.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Aumenteranno a breve le disponibilità di vaccini - prosegue Luca Braia - e forse è giunto il momento di attuare questo tipo di organizzazione capillare per velocizzare il tutto invece di queste idee balzane di portare - di notte - alle tende del Qatar, persone che necessitano, tra l'altro, di accompagnatori e di una logistica che non può essere lasciata al caso. Il tutto solo per consumare in fretta le dosi di Astrazeneca in scadenza. Non ci spieghiamo altrimenti la “AstraNight” materana prevista nella notte dell’8 maggio. L'identico obiettivo di effettuare 750 vaccinazioni può essere raggiunto integrando un punto vaccinale nello stesso giorno nelle ore diurne estendendo anche turni lavorativi ma non certo in notturna.
Che fine hanno fatto gli impegni presi dall'Assessore Leone solo qualche mese fa? E’ arrivato il momento che con il Presidente Bardi si pensi a soluzioni efficienti e non spot, che rischiano di diventare contraddittorie e controproducenti.
E’ impensabile che over 60, come ciechi, disabili motori, cardiopatici, “sordomuti” (termine discriminatorio per altro abolito dalla legge nel 2006), ipovedenti, autistici ecc. possano recarsi in tranquillità - sicuramente non da soli - dalle 22 alle 6 del mattino, nonostante il coprifuoco ancora vigente, per fare, tra l'altro, una fila per essere tra i primi 750 a vaccinarsi. Non voglio immaginare la reazione a catena che si innescherà in coloro che, poi, rimarranno senza vaccini dopo aver fatto magari anche chilometri per arrivare e prendere il loro numerino.
Si poteva pensare questa modalità forse per gli over 40, con prenotazione obbligatoria e una fascia oraria, non certamente per soggetti anziani e con disabilità, senza prenotazione, lasciati alla fortuna della posizione in fila. Intanto, le categorie fragili di Matera e i loro cargiver ancora oggi vanno a vaccinarsi fuori città, da Senise a Pisticci, senza logica alcuna, mentre altri magari immobilizzati a casa, ancora non riescono a fruire del servizio a domicilio.
Presidente Bardi, Assessore Leone - conclude il consigliere Braia - siamo disposti a collaborare ma non a soccombere o sottostare a queste decisioni senza senso e con noi la popolazione lucana tutta.”