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Il primo cittadino di Pisticci chiarisce alcuni aspetti inerenti la pista Mattei:
“Il rilancio dell’aviosuperficie “E. Mattei” di Pisticci Scalo é un tema da sempre molto discusso sul quale, però, è bene fare chiarezza.
Già nel mese di ottobre ebbi modo di intervenire sulla questione relativa ai lavori di potenziamento dell’aviosuperficie proposti dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera, che prevedono la delocalizzazione delle vasche di rilancio reflui che interferiscono con l’area della pista, costituendo un ostacolo per l’atterraggio dei velivoli. Per questi interventi, del valore di 700.000 euro, il CSI ha inoltrato al Comune di Pisticci richiesta di permesso di costruire in data 10.10.2019.
Dopo vari incontri tenutisi tra i tecnici del CSI e del comune di Pisticci, per l’esame del progetto, con nota del 24.06.2020, l’Ufficio Urbanistica del Comune di Pisticci evidenziava che, per il rilascio del permesso di costruire, occorreva verificare il rispetto delle prescrizioni di cui alla Conferenza di Servizi tenutasi presso il Ministero dell’Ambiente il 20.07.2011, avente ad oggetto proprio tali interventi, ricadenti in area SIN. Di conseguenza, il procedimento per il rilascio del permesso di costruire veniva sospeso in attesa di questi chiarimenti tecnici.”
Lo stesso primo cittadino spiega che:
“Da allora, però, nonostante le numerose interlocuzioni tra il Comune, il CSI e la Regione Basilicata, anziché produrre i chiarimenti richiesti, l’Amministratore Unico del CSI, avv. Rocco Fuina, ha preferito inoltrare al Comune di Pisticci note dai toni minacciosi, invocando persino l’intervento della Procura della Corte dei Conti se non si fosse riattivato il procedimento di rilascio del permesso di costruire, senza dare alcuna spiegazione di merito. Sarebbe stato molto più utile e costruttivo da parte dell’avv. Fuina adoperarsi per ottemperare alle prescrizioni richieste dalla Conferenza di Servizi del 20.07.2011, collaborando fattivamente con l’Amministrazione comunale, anziché imbarcarsi in sterili polemiche dal sapore elettorale.
Tuttavia, il tempo è galantuomo e ristabilisce la verità dei fatti. A fronte dell’inerzia del CSI, già nel mese di gennaio l’Ufficio tecnico comunale aveva richiesto al Ministero dell’Ambiente se, dagli atti in possesso dell’Ente, fosse possibile rilasciare il permesso a costruire o se occorressero ulteriori integrazioni al progetto, alla luce delle determinazioni della Conferenza di Servizi del 2011. Tale richiesta è stata, poi, supportata anche dalla Regione Basilicata che ha inviato al Ministero dell’Ambiente analoga missiva.”
Il 3 marzo è pervenuta al protocollo comunale la risposta del Ministero dell’Ambiente, inoltrata anche al Consorzio Industriale che, preso atto di alcune carenze nella documentazione progettuale prodotta, richiede al Consorzio una nota tecnica riepilogativa degli interventi da realizzare, “con particolare riferimento alla tipologia di scavi, alla profondità degli stessi rispetto al piano campagna e al livello della falda, corredato di opportuna cartografia. La nota tecnica dovrà comprendere, ove disponibili, i risultati delle indagini di caratterizzazione con la validazione dell’ARPA e le valutazioni in ordine alle interferenze con le matrici (suolo, sottosuolo e acque sotterranee), con il completamento e l’esecuzione della bonifica delle stesse nonché valutazioni in ordine all’eventuale sussistenza di rischi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori delle aree”.
La sospensione del rilascio del permesso di costruire non era, quindi, frutto di insensati timori dell’Ufficio tecnico comunale, come pretestuosamente asserito in ogni sede pubblica dall’Amministratore unico del CSI, ma delle fondate perplessità attinenti all’incompletezza della documentazione prodotta, confermate oggi dalla nota del Ministero dell’Ambiente e, peraltro, già rilevate anche dalla Regione nella nota dello scorso 22 febbraio.
Naturalmente questa non è per noi una vittoria: avremmo preferito di gran lunga avere torto e poter procedere al rilascio del permesso di costruire al CSI ma, come Ente deputato alla tutela del territorio, non potevamo permettere che si agisse con approssimazione, soprattutto con riferimento a progetti da realizzarsi all’interno di un’area SIN e, quindi, ad elevato rischio ambientale”.
Verri infine conclude:
“Questo territorio merita attenzione, competenza e collaborazione fattiva tra gli Enti coinvolti nei progetti di sviluppo, a prescindere dalla connotazione politica di chi li rappresenta. Altrimenti di sviluppo si continuerà sempre e soltanto a parlare.
Auspichiamo, adesso, che il CSI si attivi immediatamente per dare risposta alle richieste del Ministero dell’Ambiente, consentendoci di riattivare il procedimento di rilascio del permesso di costruire. Da parte del Comune di Pisticci avrà sempre massima collaborazione nell’interesse del territorio.”