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Per non dimenticare. 27 gennaio 2022, è il giorno della memoria. Antonio Sisto, il nostro compaesano, e’ lui il simbolo pisticcese della Shoa, a cui la nostra comunità rende ricordo e omaggio. Un eroe a cui è legato un episodio significativo, ma oltremodo coraggioso dell’ultimo conflitto mondiale. Roba da libri di stori a e da Libro Cuore.
Sisto era prigioniero in un lager nazista in Germania e quando gli fu offerta la liberazione, rifiutò per non combattere contro i suoi connazionali, come dai tedeschi gli veniva imposto. Atto di grande eroismo il suo, ma anche esempio per tutti quei militari che durante l’ultima guerra si sacrificarono a costo della vita nel nome dalla madre Patria. Antonio Sisto era nato a Pisticci nel 1910. Arruolato come fante trombettiere del 13° Reggimento della II° Armata nell’ultimo conflitto, durante una operazione sul fronte slavo, nel settembre 1943, nei pressi di Spalato, fu fatto prigioniero dai nazisti e deportato in un campo lager di Norimberga dove dal settembre 43 al luglio 44, rimase internato e dove appunto si consumò quell’episodio eroico, con la offerta della personale liberazione, che lui rifiutò. Solo dopo tanti anni dalla fine della guerra, ma lui, purtroppo, era già morto, nel 1981 fu fregiato del distintivo d'onore alla memoria, da parte del Ministero della Difesa italiano, con questa motivazione: "Essendo stato deportato in lager e avendo rifiutato la liberazione per non servire l'invasore tedesco e la Repubblica Sociale durante la resistenza, viene autorizzato a fregiarsi, ai sensi della Legge 1.12.77 n.907, del distintivo d'onore per i Patrioti Volontari della Libertà".
Da vero eroico militare, Sisto aveva dimostrato grande carattere e tutto il suo patriottismo, non piegandosi alla imposizione del nemico nazista. Il nostro eroico concittadino, purtroppo, non ebbe il piacere di fregiarsi di quell’emblematico ornamento offerto dal Governo italiano. Emigrato in Germania infatti, era rimasto vittima di un incidente sul lavoro il 6 marzo 1970.Qualche anno fa, a dimostrazione che lo Stato non dimentica i suoi eroici figli, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fu disposto il conferimento di una medaglia d'onore ritirata dal figlio dr. Michele, già Segretario Generale del Comune di Pisticci. "Un significativo riconoscimento a papà, purtroppo quando non c’era più. Peccato! Quella lontana terra di Germania dove già aveva subito la dura prigionia in un lager nazista e dove aveva cercato e ottenuto lavoro, gli era stata anche fatale”. Le commosse parole del figlio Michele, anche a nome delle sorelle Maria e Maddalena.
Michele Selvaggi