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Come ha annunciato il parroco di San Pietro e Paolo, don Rosario Manco, domenica 19 giugno 2022, dopo due anni di sosta forzata a causa della pandemia di Covid, torna nella nostra città, il CORPUS DOMINI, la festa più importante della Chiesa Cattolica.
In particolare il programma predisposto, prevede la celebrazione di due sante messe, alle ore 9,00 nella Cappella di San Rocco e alle ore 11,00 in Chiesa Madre. Sempre in Chiesa Madre, alle ore 18,00, la celebrazione di una Santa Messa interparrocchiale ed a seguire, una lunga solenne processione che partirà dal sagrato della chiesa di Terravecchia, scenderà in piazza San Rocco, attraverserà tutto Corso Margherita, piazza Umberto I°, piazza dei Caduti, via Cirillo, Via Ariosto, Via Vespucci e terminerà nel piazzale antistante la Chiesa di Cristo Re, nel rione Matina Sottana, dove verrà impartita la Benedizione Eucaristica.
Con don Manco, parteciperanno all’importante rito, don Mattia Albano parroco di Sant’Antonio e don Antonio Di Leo parroco di Cristo Re.
A Marconia la ricorrenza verrà celebrata dal parroco don Filippo Lombardi e dal vice parroco don Alberto, mentre a Tinchi sarà il parroco don Antonio Lopatriello a guidare l’evento con una processione attraverso le principali vie del centro. Ugualmente a Pisticci Scalo, il parroco don Giuseppe Ditolve, partendo dalla chiesa di S.Giuseppe Lavoratore, guiderà la processione attraverso le strade del quartiere residenziale nel pomeriggio di domenica.
Per il giorno del Corpus Domini, una omelia speciale da parte di Monsignor Caiazzo che ha ricordato come il giorno della celebrazione, quest’anno assume un significato più profondo, guardando al Congresso Eucaristico Nazionale che in autunno sarà celebrato a Matera con la presenza di Papa Francesco.
Come è noto, il Corpus Domini, è una festa mobile che si celebra successivamente alla solennità della Santissima Trinità. La festa, come ci ricorda la storia, venne istituita nel 1246 in Belgio, grazie alla visione mistica di una suora di Liegi, la Beata Giuliana Di Carnillon che visse nella prima metà del tredicesimo secolo in cui ci fu, di fatto, la introduzione vera e propria nel Calendario Cristiano. La celebrazione del Corpus Domini, è la festa del Corpo del Signore, è la Festa della Eucarestia, un rito profondamente radicato nella nostra storia secolare che, tra l’altro, ci ricorda che nel 1246, il Vescovo di Liegi Monsignor Roberto Thourotte convocò un Concilio straordinario ordinando la celebrazione della Festa del Corpus Domini dall’anno successivo, perché a quell’epoca i Vescovi avevano la facoltà di istituire nelle loro diocesi delle festività.
A Bolsena, nel 1263, avvenne il miracolo eucaristico. L’ostia al momento della consacrazione, iniziò a sanguinare mentre un sacerdote stava celebrando la santa messa. Il sacerdote era Pietro da Praga e dubitava della presenza reale di Cristo nell’ostia e vino consacrati. Andò in pellegrinaggio a Roma per pregare sulla tomba di Pietro e al ritorno si fermò a Bolsena dove il giorno dopo celebrò messa nella Grotta di Santa Cristina. Il miracolo venne immortalato da Raffaello nel 1512 in un noto affresco. In particolare si porta in processione in un ostensorio, un’ostia consacrata sotto il baldacchino che permette alla comunità di fedeli di unirsi nell’adorazione di Gesù presente nel sacramento, vivo e vero.
Michele Selvaggi