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Un’altra pagina di storia della nostra città, ci riporta ad un triste, clamoroso episodio che si consumò il Piazza Umberto I°, dove fu preso di mira l’orologio posto sul terrazzo del Municipio. Un grande e luminoso quadrante condannato a….morte da un drappello di militari inglesi di passaggio dalla nostra città e ……fucilato con decine di colpi di arma da fuoco.
Erano i giorni caldi di quel tragico settembre del 1943, quando la nostra città, al pari di tante altre, fu caratterizzata proprio da episodi legati al conflitto in corso, anche dopo l’armistizio dell’8 settembre. Non so quanti ancora riescono a ricordare quel fatto, che destò paura e scalpore nella gente pisticcese, in un ancora caldo pomeriggio di fine settembre. Era appena arrivata a Pisticci una piccola colonna di mezzi militari inglesi, che si erano spinti lungo Corso Margherita fino a piazza Umberto I°, a quell’ora parecchio popolata. Erano più o meno le 16:00, orario di chiusura dell’Asilo Biancafiora, con i bimbi (il sottoscritto tra questi) accompagnati dalle suore e pronti ad uscire dall’edificio, attesi dai propri familiari. In pochi attimi, il centro cittadino, si trasformò in una specie di campo di battaglia senza…. nemico, con militari inglesi che in piazza Umberto I°, forse un pò (troppo) brilli, non trovavano di meglio che scaricare tutta la tensione del momento con un lungo tiro al bersaglio sul quadrante del marcatempo posto sull’edificio. Un fulmine a ciel sereno per una azione fino a quel momento impensabile nel nostro tranquillo centro, messa in atto da militari, da poco nostri alleati e qui ben accolti. Ne seguì un fuggi, fuggi generale tra paura e incredulità, con noi bimbi di Bianca Fiora, fatti rientrare nell’edificio, con le vie spopolate dopo quell’atto di terrore. Ma poi la gente prese il coraggio di uscire per rendersi conto dell’accaduto. I segni della stupida bravata, mostrarono un orologio ormai ridotto a colabrodo.
Peccato manchi una documentazione fotografica di quel quadrante ferito che, se ricordiamo bene, prima di cambiarlo, volutamente fu mantenuto così per diversi anni, a testimonianza dell’atto scellerato di un gruppo di militari inglesi. Episodio questo, che fece seguito dopo pochi giorni, a quello più grave relativo allo scoppio di una mina in località Varre, che provocò la morte di 3 militari tedeschi e che evitò un sicuro scontro armato contro il popolo pisticcese, pronto a difendersi.
Michele Selvaggi