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Eni ha annunciato nei giorni scorsi, in un incontro con le organizzazioni sindacali, che non farà richiesta di rinnovo della concessione "Serra Pizzuta" a Pisticci in scadenza il prossimo 10 settembre e che procederà pertanto alla dismissione e messa in sicurezza del sito.
Lo riferisce il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, che si dice "preoccupato per la decisione annunciata dal colosso petrolifero in quanto tale scelta potrebbe determinare il colpo di grazia alle prospettive di rilancio della Valbasento". Carella lancia pertanto un appello ai sindaci del territorio per una grande mobilitazione sociale e denuncia l'immobilismo della Regione su investimenti, politiche industriali e concessioni.
"Anziché investire per diversificare il business verso altre forme di energia pulita - commenta il sindacalista - Eni annuncia una chiusura che suona come uno schiaffo morale al fondatore Enrico Mattei il quale, è utile ricordarlo, posò la prima pietra della storica Anic dopo il rinvenimento tra Salandra, Ferrandina e Pisticci dei primi giacimenti metaniferi. Un investimento che aprì la strada allo sviluppo industriale della Basilicata e che oggi, al contrario, rischia di aggiungersi al lungo elenco di siti da bonificare".
Per Carella "ora più che mai bisogna puntare allo sviluppo dell'area, puntando ad investimenti green, anche in linea con gli indirizzi del PNRR in materia di sviluppo sostenibile. Diversamente si confermerebbe il paradigma di una regione utile solo per lo sfruttamento delle ricchezze del suo sottosuolo. Il fatto che le bonifiche potranno garantire l'occupazione ancora per alcuni anni - conclude il segretario della Femca - è davvero poca cosa per costruire il futuro di questo territorio".