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Non impegno a rimuovere le cause, ma vile arroganza condita di minacce, non tanto velate, di denunce, per nascondere la propria inefficienza e quindi le proprie magagne.
Siamo alle soglie del 2025 ne abbiamo viste di cotte e di crude nell'anno che sta spirando.
Uno dei patrimoni idrici più grandi per qualità e quantità d'Italia dissipato! Un governo regionale allo sbando con le agenzie, suoi satelliti, ad alimentare ed incrementare le cause.
In estate in piena siccità Arpab viene chiamata ad indagare sullo stato di salute del Basento, certamente cattivo vista la colorazione nero/marrone delle sue acque nell'alveo post zona industriale di Pisticci, ma non lo fa dirigendo la propria attenzione sullo scarico di Tecnoparco, ben lavato da oltre 200.000 metri cubi di acqua gentilmente concessi dal consorzio di bonifica andando ben oltre la quantità (20.000 metri cubi annui) che toccherebbero per contratto al depuratore basentano. In clima di siccità che ci spinge a tenere con apprensione lo sguardo sulla Camastra, ed a farci sussultare per la gioia quando scopriamo che il livello dell'acqua è risalito per 200.000 metri cubi mi chiedo chi e perché ha permesso alla compartecipata Tecnoparco di utilizzare tutta quella acqua che per fare cosa non è dato sapere, ma che certamente potrebbe essere oggetto di interesse della procura?
Perché Ramunno responsabile di Arpab non ha voluto indagare sul fiume marrone pregno di cromo, come dimostrato dal laboratorio analisi del dr D'Arienzo di Marconia rivolgendo la propria attenzione agli scarichi ormai puliti di Tecnoparco? Perché pur in presenza di denunce verificate e certificate dai Carabinieri la macchina della giustizia non si è ancora mossa e se si certamente a rilento favorendo di fatto le trasgressioni? Perché AQL si permette di redarguire, minacciando rappresaglie, chi osa parlare di Basento, buono per tutti gli usi e non censura sè stessa colpevole di non costruire un depuratore per reflui urbani a Pisticci centro già progettato e finanziato e di non collettare le fogne del quartiere SNAM, lavoro già pagato, al depuratore di Tecnoparco? Perché, pur esigendo in bolletta inviata agli utenti la quota per la depurazione, il depuratore di Marconia mal funzionante non viene controllato e sistemato? Perché la Camastra viene trascurata? Perché per anni la rete idrica colabrodo, causa principale della dispersione del prezioso elemento acqua, non è stata ammodernata? È triste osservare un presunto imputato ergersi a giudice! Che dire dei lavori fatti eseguire dal consorzio senza il controllo della regione per dotare di stazioni di emungimento diversi punti del Basento mai utilizzate per l'inquinamento manifesto del fiume? Che dire dell'ordinanza regionale che permetteva l'utilizzo della putrida acqua Basentana a fini irrigui, emanata e prontamente ritirata? Che dire del buon Musacchio che permette, o chi per lui, di innaffiare i campi del Metapontino con l'acqua di fogna di Marconia ricca di una carica batterica di ben 38.000.000 Escherichia coli per microlitro, prelevata con proprie motopompe, a valle del depuratore della frazione pisticcese in località San Teodoro? E Bardi che fa? Perché fa parlare in maniera impropria questi collaboratori e non li licenzia, non per procurato allarme ma per procurati danni ambientali ed attentati continui alla salute umana? Ecco le forze dell'ordine, la magistratura analizzino quanto successo e decidano di perseguire in tempi non giurassici chi si è macchiato di procurato allarme o chi di fatto ha determinato con la sua condotta questa triste realtà che stiamo vivendo?
E’ quanto comunica il consigliere Vito Anio Di Trani con una nota stampa inviata in redazione