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“Dal Pnrr oltre cinque miliardi sono destinati alla realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanzia, alla costruzione di scuole innovative, all’incremento di mense e palestre, alla riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Per la Regione Basilicata sono previsti 195 milioni di euro. Il ministro Bianchi da qualche giorno ha firmato il decreto per la definizione dei criteri di riparto, su base regionale, delle risorse del Pnrr e delle modalità di individuazione degli interventi di edilizia scolastica e contestualmente il Miur ha pubblicato già quattro dei cinque avvisi previsti, dedicati a costruzione scuole, asili, palestre e mense scolastiche a cui le istituzioni scolastiche e i comuni devono candidare in pochissimi mesi le proprie progettualità. Tempi strettimi, senza che ci sia stato un coordinamento a livello regionale, senza una preliminare ricognizione dei fabbisogni regionali e con un piano di dimensionamento scolastico fermo al palo da oltre due anni”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Come si fanno – aggiunge Summa - a programmare interventi sulle scuole se non si è fatta una seria riflessione? Come si può pensare di progettare 195 milioni di euro di progetti su scuole, asili nidi, mense, palestre senza un indirizzo politico, senza una programmazione e pianificazione degli interventi, un’analisi degli obiettivi e dei risultati attesi? La Regione ha deciso di confermare il medesimo piano dimensionale, senza alcuna condivisione e reale motivazione, per il secondo anno consecutivo. Una scelta che lascia irrisolti i nodi e le criticità del sistema scolastico regionale, caratterizzato da una progressiva denatalità scolare che sta determinando un alto numero di reggenze in provincia di Matera e un elevato numero di pluriclassi in provincia di Potenza, oltre a numerose disfunzionalità (scuole sottodimensionate, istituti con elevato numero di plessi, aggregazioni dalla materna al secondo grado, proliferazione di indirizzi) che pesano sulla qualità dell’istruzione in Basilicata.
Un piano che, invece, in questo momento storico – precisa il segretario della Cgil lucana - doveva recepire le grandi opportunità del Pnrr e rappresentare lo strumento guida per una organica programmazione di interventi dalle effettive ricadute positive, punto di riferimento per indirizzare le scelte più efficaci e più efficienti per salvaguardare la nostra scuola che, non dobbiamo dimenticare, rappresenta il presidio istituzionale più importante di un territorio che si aggiunge al suo fine principale che è la formazione delle nuove generazioni.
Lo spopolamento – conclude Summa - è il primo rischio legato al venire meno di un’istituzione scolastica sul territorio, soprattutto per i comuni delle aree interne che fanno fatica a frenare l’emorragia dello spopolamento dovuto anche alla chiusura di servizi essenziali tra cui proprio la scuola.
Non è giustificabile, pertanto, da parte della Regione lo stato di inerzia su uno degli atti di indirizzo politico più rilevanti quali il dimensionamento scolastico, attesa la grande opportunità e necessità di programmare e attuare oltre 195 milioni euro per innovare la scuola e l’istruzione regionale anche per le future generazioni”.