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“L’indice dei prezzi al consumo è in salita costante. Preoccupano, in particolare, gli aumenti ormai già in atto da almeno tre mesi del costo del gas e dell’energia, che rischiano di produrre effetti pesantissimi sul bilancio delle famiglie”.
È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. “L’economia lucana – aggiunge Summa - pur mostrando segni di ripresa, come evidenziato dall’ultimo rapporto Ires Cgil Basilicata, fa ancora fatica a rimettersi in marcia, per la debolezza strutturale del proprio sistema economico e produttivo. L’impennata dei prezzi dei prodotti energetici, soprattutto in inverno, in considerazione dei costi del riscaldamento domestico, rappresentano una parte importante della spesa delle famiglie lucane. Per questo motivo, riteniamo che sia urgente un confronto col governo regionale per adottare misure urgenti, aggiuntive a quelle previste dal governo Draghi, per ridurre l’impatto del caro bollette sul potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati della Basilicata”.
In base a quanto definito dall’Autorità di regolazione dell’energia solo nel primo trimestre del 2022 si avranno aumenti del prezzo del gas che, nonostante le misure governative previste in legge di Bilancio, determineranno un aumento della spesa per una famiglia tipo pari a + 41,8% rispetto al precedente trimestre. Per ciò che riguarda invece l’energia elettrica, l’aumento sarà anche maggiore, cioè pari a + 55%.
“È bene evidenziare – prosegue il segretario della Cgil lucana - che si tratta solo degli ultimi aumenti di gas e energia, i cui costi sono in costante crescita da diversi mesi. Nei fatti, in un anno il prezzo dell’energia elettrica è più che raddoppiato passando da 20 a 46 centesimi di euro per kilowattora, mentre il prezzo del gas è salito da 70,66 a 137,32 centesimi di euro al metro cubo. Un aggravio enorme che rischia di mettere in ginocchio moltissime famiglie con redditi medio bassi, considerando che gli interventi del governo Draghi per ridurre l’impatto sono destinato solo alle famiglie vicine alla soglia di povertà. Restano, quindi, scoperti, moltissimi lavoratori e pensionati che subiranno una grave riduzione del proprio potere di acquisto. Gli aumenti di gas e luce in un anno, per una famiglia media, potrebbero, infatti, ammontare nel complesso a circa 950 euro di spesa aggiuntiva: nei fatti, quasi una mensilità di stipendio per molti.
È dunque assolutamente urgente – conclude Summa - che la Regione si attivi con misure a sostegno delle famiglie, soprattutto, per quelle con Isee medio bassi, impegnandosi e insistendo, una volta per tutte, affinché il gas estratto da Eni e Total venga fornito gratis ai cittadini lucani come tante volte annunciato dall’attuale giunta regionale, ma che rimane, a oggi, ancora uno slogan e un impegno disatteso. Bisogna evitare di mettere in ginocchio moltissimi lavoratori e pensionati lucani. Serve un confronto immediato”.