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Pubblichiamo un comunicato di Giulia Pia Scarano e Carmen Sabbatella della Fp Cgil Potenza
La direzione dell’Arpab continua ad essere improntata su una gestione non aderente ai canoni dell’azione amministrativa. Il direttore Tisci persevera nell’adozione di atti poco trasparenti e finanche discriminatori come si evince dalla recente intimazione della Consigliera regionale di parità.
Lo avevamo già segnalato e denunciato sulla vicenda della verifica del green pass che molti provvedimenti sembrano essere dettati da logiche punitive e discriminatorie più che organizzative , come denotano l’assegnazione random di dipendenti a questo o quell’altro ufficio senza alcuna apparente motivazione, in molti casi non correlata alle competenze professionali, ma soprattutto in virtù di un regolamento degli uffici del quale a tutt’oggi non abbiamo ricevuto copia dell’approvazione da parte della Regione Basilicata, nonostante formale richiesta al direttore dell’Arpab ma anche all’assessore e al direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.
In Arpab c’è tempo e modo per adottare provvedimenti estemporanei ma non per dare seguito ad adempimenti di legge, quali la nomina del responsabile della sicurezza, figura obbligatoria la cui nomina rientra tra gli oneri non delegabili del datore di lavoro, o la costituzione del Cug (Comitato unico di garanzia). Mancate adozioni che hanno conseguenze gravissime sullo stato dei lavoratori dell’Arpab e sull’ente stesso, sulla sua sicurezza e sulle nuove assunzioni.
Dopo la raccolta firma promossa dalla Cgil affinché Tisci fosse rimosso dall’incarico per vicende legate sia all’inadeguatezza dell’esercizio del proprio ruolo sia per l’illegittimità, a nostro avviso, con la quale è avvenuta la nomina, riteniamo che il presidente della Regione Vito Bardi non possa non tenere conto di questa ennesima denuncia dell’inadeguatezza della gestione di uno dei più importanti enti regionali, trattandosi di questioni ambientali assai care alla nostra regione e, almeno a parole, all’attuale governo regionale. Chiediamo che Bardi intervenga affinché Tisci venga definitivamente rimosso dal suo incarico, in virtù di quell’etica, di quella trasparenza e di quella meritocrazia di cui il presidente si è fatto portabandiera.