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“Mentre la maggioranza di governo regionale da settimane gioca a monopoli incurante delle difficoltà economiche e sociali in cui versa la nostra regione, il costo dell'energia sta mettendo in ginocchio il nostro sistema produttivo e la tenuta reddituale delle famiglie, la guerra rischia di generare una nuova recessione mondiale senza precedenti e il Pnrr corre come una freccia lasciandoci al fanalino di coda”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
Riguardo all’aspetto energetico, Summa sottolinea come “l'Eni continui ad estrarre in Basilicata e a investire altrove. È del 4 marzo scorso – continua - la notizia sugli investimenti dell’Eni in Veneto per supportare le imprese locali nei loro percorsi di crescita sostenibile. Al contrario, in Basilicata, al netto delle narrazioni e degli annunci sul cambiamento dell’attuale governo regionale, non è partito ancora alcun investimento green da parte di Eni e tantomeno da Total ma in compenso, in questi ultimi mesi, sono aumentate le estrazioni”.
Quanto ai bandi del Pnrr, Summa si sofferma sul decreto welfare, “che ha assegnato alla Regione Basilicata 195 milioni di euro – spiega il segretario - per la realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanzia, per la costruzione di scuole innovative, per l’incremento di mense e palestre, per la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico. Nonostante le varie sollecitazioni e le denunce a mezzo stampa della Cgil sulla necessità di un coordinamento regionale e di un’analisi preliminare dei fabbisogni oltre che sulle difficoltà dei Comuni a candidare proposte per carenza di personale e non solo, i progetti presentati alla scadenza dei termini sono stati un numero irrisorio e solo da parte di pochissimi Comuni, con un utilizzo di risorse minimali rispetto alle somme considerevoli assegnate alla Basilicata.
Anche se i termini per la presentazione delle progettualità sono stati differiti adesso al 31 marzo prossimo, questa situazione – sostiene Summa - ha fatto emergere, come volevasi dimostrare, che se non si affrontano le questioni con un coordinamento unitario, partecipato e condiviso con i territori e le parti sociali, non solo non saremo in grado di cogliere a pieno le opportunità del Pnrr, ma rischiamo anche di non riuscire a programmare, sulle effettive necessità e fabbisogni dei territori e dei cittadini, anche le risorse comunitarie del ciclo di programmazione 21-27, pari a circa 1 miliardo e 300mila euro, sui cui a oggi non è stato ancora avviato e tanto meno annunciato un tavolo di confronto.
Il tempo scorre velocemente. Alla pandemia – conclude Summa - si stanno susseguendo nuove emergenze che stanno amplificando le difficoltà economiche di imprese e famiglie, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro e che necessitano di essere affrontate anche a livello regionale con interventi immediati che non possono più aspettare. Serve responsabilità e condivisione, non è il tempo dei posizionamenti”.