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Mentre alcuni vorrebbero mettere le mani sul PNRR per dire addio definitivamente alle speranze di riscatto del Sud, Più Europa ha cercato e scelto, qui in Basilicata, persone che dedicano il loro impegno quotidiano a dare una prospettiva di crescita e benessere a questa terra.
Fermare la decrescita demografica che colpisce questa regione ormai da anni è una priorità, infatti da questa parte d’Italia non si parla solo di “fuga di cervelli” ma di “fuga”: chiunque sceglie di andare altrove perché qui da noi non si intravede uno spiraglio di “futuro”. La popolazione diminuisce e aumenta l’età media dei pochi residenti che si trovano a fare i conti con una fornitura scarsa di servizi costosi (a volte neanche per una cattiva gestione, ma proprio perché i costi fissi sono gli stessi indipendentemente dal numero di abitanti e, se mancano gli abitanti, quei pochi che ci sono, si devono sobbarcare una quota pro-capite più alta). I servizi e le infrastrutture influiscono direttamente sui costi e quindi sulla competitività dell’impresa, l’assenza di infrastrutture moderne associata a servizi costosi e inadeguati scoraggiano l’imprenditoria e danneggiano il turismo.
Una politica miope nel corso degli anni ha preferito sponsorizzare sussidi e assistenzialismo a scapito di più giusti incentivi alle imprese, e ciò ha permesso la perdita di know-how in diversi settori.
L’accusa di improduttività rivolta verso il popolo lucano non è giustificata o giustificabile: in tanti, al fine di vivere dignitosamente del proprio lavoro, si sono trasferiti in altri luoghi per dimostrare le proprie capacità pur di non essere mortificati nella propria terra.
La quantità di risorse naturali di cui siamo ricchi e che ci permettono di contribuire al fabbisogno energetico dell’intero Paese, ci avrebbe dovuto consentire una serie di investimenti finalizzati a migliorare la qualità della vita dei residenti in Basilicata. La Legge del 2009 (governo Berlusconi, ministro delle finanze Tremonti), invece, stabilì che buona parte delle royalty fossero destinate allo Stato. Noi chiediamo di ridurre questa quota a favore della Regione.
Più Europa sa che la Basilicata ha bisogno di gente che conosce bene le peculiarità di questo territorio e ne coglie le necessità. È per questo che ha scelto eccellenze che sono provenienti da questi luoghi. Gli elettori, a loro volta, devono essere consapevoli che gli obbiettivi proposti da +Europa sono realistici, condivisibili e realizzabili, condizione necessaria affinché i giovani possano credere che nella propria terra di origine ci sia una prospettiva concreta di futuro.
Non è un caso che più Europa abbia proposto a Vito Di Trani una candidatura in Basilicata, come si può apprendere dal suo post di ieri (in cui Di Trani attacca le modalità di far politica di alcuni opportunisti). Di Trani da anni fa politica con coerenza e franchezza ed è profondo conoscitore del territorio lucano, dopo un serrato confronto sui contenuti, è scaturita da parte nostra, l’offerta di una candidatura, conseguenza di una corrispondente visione degli obbiettivi per entrambi. Il ringraziamento va a lui per aver apprezzato la nostra proposta e comprendiamo i motivi che lo hanno spinto a declinarla. L’idea che questo percorso politico tra +Europa e Di Trani, prosegua insieme con serietà, è auspicabile nell’interesse del territorio e della gente della Basilicata.
Ora è necessario lavorare insieme, anche con il suo sostegno, per perseguire un risultato positivo per +Europa che permetta l’ottenimento e l’utilizzo dei i finanziamenti del PNRR per il riscatto economico e sociale del popolo di Basilicata.
Franco Ambrosino - + Europa