La necessità di investire in innovazione, incrementare i numeri e la varietà dei servizi e la capacità di governo, altrimenti spiega il testo della direzione generale per la salute e le politiche della persona, la regione uscirà sconfitta dall’evoluzione naturale delle cose.

L’occasione è quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede tra le missioni anche potenziare e riorientare il servizio sanitario nazionale. Questo il progetto di riorganizzazione della rete della salute Lucana: ridotti a 6 i distretti tenendo conto di popolazione ed esigenze amministrative. 19 invece le case di comunità che si distinguono tra 7 hub con più servizi e 12 spoke. Nel complesso dovrebbero impiegare 315 tra infermieri e altro personale.

Previsti 5 ospedali di comunità: Muro Lucano, Venosa Maratea, Stigliano e Pisticci.

20 posti letto ciascuno per pazienti a cui servono interventi a bassa intensità clinica, ma che non possono essere erogati a domicilio e a cui serve assistenza continuativa anche notturna. Nelle 5 strutture ci sarà la presenza in totale di 8 medici, 50 infermieri, 30 operatori socio sanitari e altre 10 figure di supporto. Inoltre un passaggio anche sulla possibilità di ridefinire la rete territoriale dei servizi di guardia medica attraverso la ridestinazione delle risorse professionali già impiegate.