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Nel 2022 in Italia sono stati minacciati il doppio di giornalisti rispetto all'anno precedente. Contestualmente sono diminuite le denunce presentate alle forze dell'ordine dai minacciati ed è cresciuta la quota di querele e cause per diffamazione a mezzo stampa temerarie e strumentali. Lo rende noto Ossigeno per l'Informazione, presentando gli ultimi dati del suo osservatorio sulle minacce ai giornalisti e sulle notizie oscurate con la violenza. Nei primi nove mesi del 2022 sono stati minacciati 564 giornalisti, il 100 per cento più dei 288 dello stesso periodo del 2021.
Nei primi 9 mesi del 2022 sono stati rilevati da Ossigeno per l’informazione, l’osservatorio non governativo sui giornalisti minacciati e le notizie oscurate con la violenza, 173 episodi di intimidazioni e minacce nei confronti di 564 operatori dei media (giornalisti, blogger, vide operatori), di cui il 29% è costituito da donne, colpite per il 36% da minacce gender based.
Un andamento diverso, perchè fanno riferimento a tipologie di intimidazioni e minacce più ampie rispetto a quelle prese in considerazione dal Viminale, rispetto a quanto è emerso dai dati nel report del Ministero dell’Interno, diffuso il 6 dicembre 2022 dal Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti. Secondo il Centro: "Sono 84 gli episodi intimidatori commessi in Italia nei primi nove mesi del 2022 nei confronti di giornalisti, rispetto ai 162 registrati nello stesso periodo del 2021, con una flessione del 48%». Dai dati del Ministero emerge che per l’88% dei casi «le vittime sono 74 professionisti dell’informazione, tra i quali 21 donne (28%) e 53 uomini (72%). Il 19% delle segnalazioni totali è relativo ad episodi intimidatori perpetrati nei confronti di sedi giornalistiche o di troupe non meglio specificate». Le regioni più colpite sono «Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Toscana, con 57 episodi complessivi, pari al 68% del totale».
Partendo dai dati del Ministero dell’Interno la situazione appare migliorata rispetto al 2021. I dati di Ossigeno per l'informazione, vanno in un’altra direzione. Comprendono infatti - sottolinea Ossigeno per l’informazione - anche le querele e le cause per diffamazione promosse in modo temerario e strumentale e le violazioni del diritto di informazione codificato dall’Articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. I dati di Ossigeno fotografano un aumento delle minacce ai danni dei professionisti dell’informazione in Italia nel 2022, diversamente dal Viminale. Come è messo in evidenza con un’analisi più approfondita, la contraddizione è solo apparente, e aiuta a leggere più in dettaglio l’andamento del fenomeno, caratterizzato da una diminuzione delle denunce e da un aumento delle querele e delle cause temerarie. «Nel 2022 più giornalisti minacciati e meno denunce alle autorità» ha commentato Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’informazione.
fonte Ansa