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Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ing. Antonio Grieco
Ancora una volta la Regione Basilicata con la DGR n. 202200972 del 30/12/2022, e con la complicità attiva e determinante di Egrib ed AQL, il primo, quale soggetto beneficiario del finanziamento di circa € 7.000.000,00 ed il secondo quale soggetto attuatore (Responsabile della progettazione e Realizzazione), penalizzano la Comunità Pisticcese e l’intero sistema turistico della zona dei Lidi con la riduzione dello stesso finanziamento da € 7.000.000,00 (settemilioni) ad € 700.000,00 (settecentomila) dirottando le economie rivenienti da tale mancata attuazione dell’intervento a Pisticci verso altri interventi pur previsti, ma con somme insufficienti per l’incremento dei prezzi (stessa giustificazione per il Comune di Pisticci).
Com’è abbastanza noto la Direttiva 91/271/CEE del 21/05/1991 sul trattamento delle acque reflue urbane impone agli Stati membri dii garantire che gli agglomerati urbani o gli insediamenti urbani raccolgano e trattino adeguatamente le loro acque reflue urbane. Le acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus dannosi, presentando un rischio per la salute umana. Contiene anche nutrienti come azoto e fosforo che possono danneggiare le acque dolci e l’ambiente marino, promuovendo l’eccessiva crescita di alghe che soffoca altri organismi viventi, un processo noto come eutrofizzazione.
L’Italia, ed in particolare la Basilicata, si è distinta, così come è avvenuto per l’infrazione comunitaria relativa alle discariche per il 53% del totale discariche, per non aver provveduto affinché tutti gli agglomerati con più di 2.000 abitanti fossero provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane e, quindi non garantire che le acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie siano sottoposte, prima dello scarico, a un trattamento adeguato come richiesto dalla Direttiva e tutto ciò, inizialmente per n. 40 agglomerati (Infrazione comunitaria n. 2014/2059) ed allo stato attuale per n. 19 agglomerati tra cui l’intera zona dei Lidi di Pisticci,che, com’è noto ha una lunghezza di circa 7 Km sui quali insistono numerosi villaggi e agglomerati urbani.
Per sopperire a tale infrazione ed evitare di continuare a pagare diversi milioni di euro all’anno alla Comunità europea, con DGR n. 435 del 19/5/2017, nel richiamare adeguatamente il D.Lvo n. 152/2006 che detta, in particolare, norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque da inquinamento e di gestione delle risorse idriche, e che individua gli obiettivi da raggiungere o mantenere e le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico, nel dare atto dell’avvio della procedura negoziata tra Egrib e Acquedotto Lucano S.p.A. per la selezione e l’ammissione a finanziamento delle operazioni nel settore fognario e depurativo con PRIORITA’ PER GLI INTERVENTI RISOLUTIVI DELLA PROCEDURA DI INFRAZIONE IN MATERIA DI DEPURAZIONE N. 2014/2059, nell’individuare l’Egrib quale Beneficiario delle operazioni da ammettere a finanziamento, e l’Acquedotto Lucano S.p.A., quale Ente attuatore ammettevano a finanziamento, tra l’altro, b. n. 19 interventi relativi ad agglomerati finalizzati al superamento delle procedure di infrazione nel settore fognario e depurativo per un importo di € 36.597.817,00, nei quali risultava compreso l’intervento in procedura d’infrazione relativo alla zona dei Lidi, evidenziando, altresì, in tale DGR il cronoprogramma sia dell’attività di Progettazione, che della realizzazione, che, comunque, anche sulla base della tempistica dettata sia dal Responsabile delle Misure nella stessa DGR che della stessa Comunità Europea per la rendicontazione, non dovevano superare il 31.12.2023 (data ultima di ammissibilità sul P.O. FESR Basilicata 2014-2020 e sul FSC 2014-2020), stabilendo, altresì, che sia L’Egrib che l’AQL S.p.A. sono tenuti al rispetto rigoroso di tali termini approvando lo Schema di Accordo di Programma per la definizione del Programma di interventi, il coordinamento delle azioni con i soggetti beneficiario ed attuatore, i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento per l’attuazione tempestiva degli interventi previsti e stabilendo, altresì, che il Dirigente dell’Ufficio Ciclo dell’Acqua in qualità di responsabile dell’Azione del P.O. Fesr 2014-2020m e dei Fondi FSC 2014-2020, rivestisse il ruolo di Responsabile dell’Attuazione dell’Accordo, individuando, altresì, ritardi ed inadempienze e promuovere le iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi da parte dei soggetti sottoscrittori dell’Accordo
Fatte queste dovute premesse, il Comitato di monitoraggio per le procedure in materia di depurazione e di efficientamento idrico, nelle riunioni del 3-12 Ottobre 2022 e del 3 Novembre 2022 prendeva atto dei forti ritardi nell’attuazione delle operazioni rispetto ai cronoprogrammi approvati con DGR a causa dei maggiori tempi per la progettazione ascrivibili essenzialmente ad Acquedotto Lucano attraverso un accordo di programma con Egrib (soggetto beneficiario) e che non consentivano la compatibilità con il rispetto del termine ultimo del 31.12.2023 per la rendicontazione delle operazione sul PO FESR Basilicata 2014-2020.
Relativamente alla discussione dell’intervento 23/2017/0038 del “Sistema di collettamento e depurazione a servizio di S.Basilio, del sistema di depurazione a servizio dell’abitato e delle frazioni del comune di Pisticci” i diretti interessati (Acquedotto Lucano ed Egrib) senza addurre alcuna giustificazione relativamente alla mancata progettazione e, conseguenzialmente, alla mancata realizzazione dell’intervento previsto e finanziato e, si ripete, soggetto ad infrazione comunitaria, si sono limitati a comunicare che “il finanziamento previsto risulta insufficiente per la realizzazione di tutti gli interventi necessari e con l’aggiornamento dei prezzi la carenza del finanziamento è risultata ancora più evidente”. Pertanto, si conclude affermando, che “considerato il ritardo nell’avanzamento del Procedimento e la insufficienza dei fondi rispetto alla necessità SI DECIDE di finanziare la sola progettazione sul POC Basilicata 2014-2020 per un importo di € 700.000,00”.
Quindi AUTONOMAMENTE, ed a parere dello scrivente, ILLEGITTIMAMENTE e senza interloquire, né con il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione che (attualmente Prof. Fabio Fatuzzo), ha il compito di accelerare la progettazione e la realizzazione dei lavori di collettamento, fognatura e depurazione interessati dalle procedure di infrazione comunitaria aperte nei confronti dell’Italia, nè con i Comuni interessati, si provvede ad annullare un finanziamento per € 6.300.00,00, interrompendo, sostanzialmente, il Procedimento per eliminare le sanzioni per l’infrazione Comunitaria, quale era l’intervento in questione, e, sostanzialmente costringendo la Regione Basilicata, e, quindi i cittadini lucani, a continuare a pagare i milioni di € per tale sanzione, e, tra l’altro, dirottando tali somme su interventi, per la maggior parte, per il potenziamento dell’impianto di depurazione di Montescaglioso, che, così come risulta in sede di Interrogazione Parlamentare, non era più inserito nella infrazione comunitaria[1]
Per l’intervento 23/2017/0042 “Potenziamento del depuratore nel comune di Montescaglioso” per un importo di € 3.500.000,00 il cui iter procedurale con il relativo cronoprogramma, era identico per l’intervento di Pisticci Lidi, ossia Progettazione di fattibilità tecnico-economica, ed a seguito dell’incremento dei prezzi aggiornati, l’intervento finanziato passava da 3.5 Meuro a circa 7,5 Meuro. In tal caso il Comitato stabilisce che venga aggiornata la scheda dell’operazione utilizzando le economie registrate su altri interventi.
Tali decisioni, operate, a parere dello scrivente, con EVIDENTE ABUSO DI POTERE, sono state recepite integralmente dalla Giunta Regionale con la DGR n. 202200972 del 30/12/2022 che ha rimodulato, sostanzialmente, il finanziamento per l’impianto di depurazione della zona dei Lidi soggetto ad infrazione comunitaria da € 7.000.000,00 a € 700.000,00, per la sola progettazione, e che, NECESSARIAMENTE DOVEVA AVERE PRIORITA’ ASSOLUTA, al fine non solo di caratterizzare le comunità interessate da tali strutture senza il prosieguo di ulteriori DANNI AMBIENTALI e pericoli per la salute pubblica, ma anche di non continuare a versare milioni di euro per sanzioni, a favore, tra l’altro, di Interventi, che pur necessari ed indispensabili, NON AVEVANO LA PRIORITA’ stabilita dalla legge.
Tale ulteriore scippo, da parte della Regione Basilicata si aggiunge alla scelleratezza da parte della stessa, per quanto avvenuto per la Discarica La Recisa con la chiusura provocata, e con la Revoca illegittima dell’AIA, e per la quale, con dettagliata relazione ed a seguito di sentenza del giudice, veniva richiesto all’Amm.ne C.le, nella sua interezza, e nell’interesse esclusivo della comunità pisticcese, di inoltrare richiesta di risarcimento danni, ammontante a diversi milioni di euro, associata alla immediata riapertura della discarica avendo, oltretutto, presentato richiesta di nuova AIA dall’anno 2018. Per tutto quanto evidenziato si è in attesa di risposta.
Per tutto questo l’intera comunità pisticcese, ma soprattutto rivolto a coloro che si recheranno alle urne per esprimere il proprio voto, tra poco Regionale, tenga bene a mente tale situazione PARADOSSALE ED ANACRONISTICA nella Regione Basilicata nei confronti del Comune di Pisticci, valutando molto attentamente le persone alle quali vorranno dare fiducia e che manderanno alla stessa Regione Basilicata che, a parere dello scrivente, dovranno, soprattutto, se trattasi di persone del territorio pisticcese, sottoscrivere, unitamente alla coalizione con la quale si aggregano, con gli stessi cittadini della comunità pisticcese, un programma analitico e dettagliato che interessa non solo la stessa comunità pisticcese ma la maggior parte dei Comuni limitrofi, al fine di ridare al paese la dignità che merita ed al fine di innestare il vero sviluppo economico e sociale, ed in linea di massima riguardante:
“Realizzazione del depuratore cittadino e del relativo sistema di collettamento del Comune di Pisticci” commissariato con ex DPCM del 16.10.2015, ai sensi dell’art. 7, comma 7 del Dl 133/2014 e finanziato con delibera Cipe n. 60 del 30 Aprile 2012. Costi di investimento: M € 6,00 con fondi FSC 2007-2013 Cipe 60/2012.
Per tale intervento l’AQL sollecitato dalle Associazioni Ambientaliste e dallo stesso Ente Comune, comunicava che “la progettazione è in fase esecutiva ed entro l’anno (2021) si potrà procedere all’appalto delle opere ed all’individuazione della impresa aggiudicataria dei lavori”. Con ulteriore nota del Commissario Straordinario Depurazione Dott. Giugni, veniva ulteriormente ribadita la CONCLUSIONE DEI LAVORI ENTRO GIUGNO 2023.
Per il SIN Valbasento gli interventi previsti erano:
Così come si evince dal prospetto sopracitato solamente il 2,87% è stato utilizzato mentre resta ancora da utilizzare, qualora tali somme siano ancora nella disponibilità della Regione per il SIN Valbasento, il 97,13% ossia € 22.800.089,60. D’altra parte l’ultimo verbale C.R.I.S.I.N., della cabina di regìa istituita presso la Regione Basilicata, risulta essere quello del 3/04/2014, presieduta dall’Assessore Berlinguer.
Si rende pertanto, NECESSARIO ED INDIFFERIBILE PROCEDERE CON URGENZA ALLA BONIFICA per:
Si vuole altresì ricordare, che proprio il protocollo di collaborazione con ISPRA (unica spesa impegnata) era finalizzato a garantire elevati livelli qualitativi e di rigore scientifico nella progettazione ed attuazione degli interventi di caratterizzazione, di messa in sicurezza e di bonifica dei siti, nel controllo dei risultati ottenuti e nel loro monitoraggio. Così come all’ ISS (Istituto Superiore di Sanità) spettava il compito di valutare il rischio sanitario attraverso indagini ambientali ed epidemiologiche, il biomonitoraggio e il monitoraggio delle matrici ambientali in relazione agli interventi di caratterizzazione, di messa in sicurezza e di bonifica, fornendo uno studio dettagliato sull’impatto sanitario delle attività industriali. E sulla base di quanto emergerà da queste analisi si progetterà con la progettazione di un sistema di monitoraggio avanzato sanitario e ambientali dei due SIN anche ai fini del rilancio produttivo.
BENE, anzi male, perché tutto questo NON E’ STATO FATTO E DALL’ANNO 2014, come dimostrato nei fatti, la REGIONE BASILICATA con i suoi uffici per la progettazione degli interventi NON HA PROVVEDUTO A FARE ASSOLUTAMENTE NIENTE, mentre solamente qualcosa in più è stato fatto per il SIN di Tito.
Rammentando altresì che la mancata Bonifica del SIN, VANIFICHEREBBE tutti i nuovi interventi rientranti nella Zona Economica Speciale, in quanto il Ministero dell’Ambiente non autorizzerà mai un intervento inserito nel SIN senza la dovuta bonifica dell’area sulla quale sorgerà, a meno di utilizzare capannoni esistenti e senza alcun intervento nel sottosuolo. SI RENDE PERTANTO NECESSARIO l’urgente diffida alla Regione Basilicata, da parte di tutti i Comuni della Valbasento a PROCEDERE CON URGENZA ALLA BONIFICA DI TUTTI I SITI, avocando a sé la Cabina Di Regia di tali interventi, e, ricordando che agli inizi di tale procedimento la cabina di regia era stata assegnata
a tutti i Comuni della Valbasento con la Provincia di Matera Capofila, e, solo successivamente, con un atto d’imperio la Regione Basilicata ha annullato tale provvedimento.
Come dovrebbe essere abbastanza noto, soprattutto alla Regione Basilicata,
Da tutto questo appare evidente che il Comune di PISTICCI e l’intera Valbasento fanno parte del SISTEMA PRODUTTIVO DELLE ESTRAZIONI PETROLIFERE e DEVONO RIENTRARE, DI DIRITTO, nella ripartizione delle royalties erogate dagli enti gestori alla Regione Basilicata, proprio per LA COMPENSAZIONE AMBIENTALE e per la PRESSIONE AMBIENTALE esercitata dalla presenza sia dei Pozzi, sia delle Centrali, sia dell’Oleodotto sia della stessa depurazione presso Tecnoparco Valbasento.
Altra ANOMALIA da parte dei gestori (ENI, Gas Plus,ecc.) di carattere fiscale è l’ OMESSO ACCATASTAMENTO DI TUTTI I POZZI PRODUTTIVI sin dalla data di perforazione (1961) e l’omesso cambio di destinazione dell’intera area dove sono localizzati, compreso, altresì, l’omesso accatastamento dell’intero oleodotto Monte Alpi – Taranto per circa 137 Km. e attraversante la Basilicata per il 67% dell’intero percorso.
A tal proposito, si vuole solamente ricordare, alla stessa Regione Basilicata, che nell’anno 2010 veniva finanziato per un importo di 4.500.000 euro la strada provinciale Marconia – Basentana messo a disposizione della Provincia di Matera, facendo ricorso alle risorse liberate del Por Basilicata 2000-2006.Successivamente nonostante il progetto definitivo realizzato ed approvato, il finanziamento venne revocato, con la promessa, da parte della Regione Basilicata, alla stessa provincia di Matera ed al Comune di Pisticci, della realizzazione e sistemazione dell’intero tratto Pozzitello – Pisticci Lidi per un importo di € 15.000.000,00 ed il cui soggetto attuatore era sempre la Provincia di Matera che avrebbe provveduto a redigere il progetto, tra l’altro, con preliminare già a disposizione all’epoca.
Come noto nell’anno 2014-2015 vennero Inserite nel WEB-Rendis della Regione Basilicata, alcuni dei progetti da candidare a finanziamento nell’ambito del Programma di Intervento per la mitigazione del Rischio idrogeologico nel sessennio 2016-2020 secondo la tabella seguente:
Sulla base di tali Progetti con DGR n. 43 del Gennaio 2016 è stato finanziato con priorità molto alta solamente il Progetto di Marco Scerra per € 4.800.000,00 con evidente disparità di trattamento rispetto a tutti gli altri paesi sia della Provincia di Matera che di Potenza. A tal proposito è stato prospettato agli Organi regionali l’evidente errore da modificare con una nuova DGR, in quanto, così come risulta dalle schede ISPRA, molti progetti pur avendo priorità alta erroneamente non erano stati inseriti. Si attende ancora, da parte della Regione Basilicata una valutazione per tale rettifica.
Con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1667 del 08 ottobre 2010, è stata adottata la variante al piano regionale per l’utilizzo delle aree demaniali marittime approvato con DGR n. 940 del 16/02/2005,(già in questa fase 8 anni dopo la Legge Bassanini n. 59/1997,che trasferiva le competenze del demanio dallo Stato alle Regioni).Da quella data, non solo il Piano è stato congelato,e solo adottato e mai approvato, ma per il Comune di Pisticci, unico comune ancora non antropizzato,con strutture sempre precarie, si è trattata di una vera e propria anomalia, laddove per lo stesso non venivano previsti gli stabilimenti balneari così come previsto per gli altri comuni (Es. Novasiri n. 12) e, soprattutto eliminava la possibilità della ristorazione, oltre chiaramente alla esiguità delle aree messe a disposizione del piano. Pertanto, anche in questo caso, la Regione Basilicata, non solo non provvedeva, come hanno fatto le altre Regioni (Puglia, Emilia Romagna, Sardegna, ecc.) al trasferimento delle competenze in merito alla gestione ed alla programmazione sul demanio marittimo ai comuni litoranei, ma con evidente pressapochismo, ed ancora in notevole ritardo adottava atti ancora oggi caratterizzati da provvisorietà e mancata competenza, vanificando di fatto tutti gli sforzi degli operatori che hanno provveduto ad investire senza alcuna certezza del proprio futuro.
obiettivo 4: Sostenere la transazione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
obiettivo tematico 6: Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse.
completamento impianto di Biostabilizzazione € 5.500.000,00
Per un totale di € 24.500.000,00
Occorre riprendere, anche con utilizzo di Fondi PNRR, tutti quei progetti per candidarli a finanziamento.
Si ritiene, pertanto, che oltre a quanto indicato precedentemente e relativamente ai potenziali candidati alla Regione, che certamente nei primi 100 giorni, dovranno e potranno portare avanti i punti sopraindicati con una lieve trasposizione dei termini di programmazione, per i punti 8 - 9 e 10, nell’immediato, la pubblica Amministrazione, nella sua interezza, (maggioranza e minoranza) e nell’interesse esclusivo dello stesso Comune di Pisticci, quale Ente Istituzionale, dell’intera Comunità Pisticcese, e della Valbasento e di tutti i Comuni limitrofi, soprattutto per i punti 4-5 e 6 possa, con un formale atto di Consiglio Comunale eventualmente e se ritiene, recepire i sopracitati punti, ed inserirne altri ritenuti di rilevante importanza, per inoltrare alla Regione Basilicata formale DIFFIDA AD ADEMPIERE indicando, anche nella risposta eventuale, il cronoprogramma per tali interventi.
[1] INTERROGRAZIONE PARLAMENTARE (4-04605) Camera dei Deputati Venerdì 22 gennaio 2021
Stralcio scheda di sintesi (allegata all’interrogazione)
…………………………………………………..
SITUAZIONE OTTOBRE 2019
NUMERO DI AGGLOMERATI NON PIÙ INTERESSATI DALLA PROCEDURA
1 Montescaglioso
…………………..
NUMERO AGGLOMERATI NON CONFORMI
15 (Acerenza, Atella, Barile, Bella, Chiaromonte, Genzano di Lucania, Irsina, Matera, Pescopagano, Pietragalla, Pisticci, Pomarico, Rionero in Vulture, Salandra, Tricarico)