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Siamo un gruppo di genitori di alunni dell'Istituto Comprensivo Pitagora Bernalda. In questa sede non intendiamo assolutamente polemizzare, ma chiedere con assoluta democraticità nonché legittimità la possibilità di scegliere la didattica a distanza, in costanza di emergenza da covid 19, nell’ipotesi in cui si decida la riapertura delle scuole.
In questo lungo periodo emergenziale noi genitori siamo attanagliati da dubbi ed incertezze perché il nostro principale obiettivo è tutelare, salvaguardare e proteggere i nostri figli. I bambini hanno bisogno di sicurezza, di spiegazioni semplici e chiare che possano essere ricondotte alla loro percezione del mondo. Dobbiamo stare attenti a non essere incoerenti, non possiamo dire ‘non è nulla’ e poi chiedergli di non avvicinarsi ai compagni e alle maestre per evitare “il mostro”, per poi chiudere la scuola ogni volta che c'è un contagio e sottoporli alla procedura del tampone ed alla successiva, estenuante, attesa dell'esito. Gli stiamo insegnando a guardare il prossimo come il nemico da evitare, gli stiamo insegnando che la scuola non è più socialità, non è più condivisione.
Lo stesso Comitato Tecnico Scientifico afferma: “Il Comitato sottolinea l’importanza, soprattutto nell’attuale emergenza pandemica, di ridurre al minimo indispensabile le misure che più ricadono sui bambini con conseguenze negative, dedicando una specifica attenzione all’interesse del minore quale criterio etico-giuridico fondamentale per la valutazione del rapporto benefici-rischi delle misure ipotizzate.
Porre la scuola al centro della vita del Paese, delle sue scelte e dei suoi investimenti. Sviluppare nell’istruzione l’approccio alunno-insegnante per dar vita a una scuola che sia in grado di attivare anche nuove forme di insegnamento, da cui tutte le bambine ed i bambini possano trarre giovamento. Pertanto, va ripensato il ruolo e la funzione dell’insegnamento e delle attività scolastiche, all’occorrenza legate anche alla digitalizzazione. Ciò non per sostituire, ma per integrare la didattica in presenza, propria dell’insegnamento tradizionale, con un adeguato supporto formativo agli insegnanti e la predisposizione di strumenti, competenze e tecnologie affinché vi sia un accesso all’educazione digitale dove sia necessaria.
Si auspica che venga garantita alle famiglie e agli operatori scolastici adeguata informazione e partecipazione alle decisioni che li riguardano.”
Purtroppo la digitalizzazione invece di essere considerata una necessità, una conditio sine qua non, è diventata terreno di scontro tra nativi digitali e immigrati digitali.