Sabato, 23 Novembre 2024

Ode alla Pacchianella. Il pensiero Natalizio del presidente Peppino Adduci alla “sua” creatura

Sabato, 18 Dicembre 2021

Una pandemia senza fine. Si sperava in un Natale più tranquillo, ma le notizie di questi giorni, sono sempre meno rassicuranti.  Il Presidente della Pacchianella, il mitico Peppino Adduci, soffre terribilmente per questo lungo, anzi - purtroppo - lunghissimo blocco legato al Covid, che, tra l’altro, ci priva della bellezza musicale popolare del gruppo, sua creatura, simbolo delle tradizioni popolari pisticcesi in Italia e nel mondo, con grandi successi in allegria e spensieratezza.

Proprio a questa sua creatura, Peppino, persona appassionata e sensibile, dedica una sua composizione, frutto del suo sviscerato straripante affetto.

“A tanti - scrive - potrebbe sembrare un noioso ripetermi, ma così non è, e poiché ogni dedica alla mitica “Donzella”, è un vero inno alla gioia, alla sua Storia, al suo ammaliante repertorio che racconta, canta l’amore, il dolore, il lavoro nei campi ed attrae ed incanta così come recita la composizione. “A grandi passi si avvicina il Natale - inizia così il suo pensiero - tempo dell’avvento del Bambinello, dell’amore vicendevole, della gioia nei nuclei familiari, fiamma ardente che deve ardere in ognuno di noi! E’ abisso di luce accecante, di speranze che non saranno mai deluse! E’ tempo di continuare ad amare la famiglia, gli amici! Or che la mia vita è in declivio, sento irrefrenabile il sentimento di amore buono solo per i miei affetti, ma anche per la “Musa ispiratrice”, ovvero “la icona senza tempo”, “La Pacchianella”.

La penso, la cerco, continuo a vellicarla e sovente mi commuovo: “nel fondo di ogni lacrima c’è sempre una emozione” e mi sento, Suo creatore, “misero custode di questa longeva bellezza”. Affascina, conquista, ammalia, illumina anche in tempo di oscurità, di tenebre pandemiche, che hanno dato una parvenza di blocco, di annebbiamento! Non rabbuiarTi, Donzella, Tu vivi, Tu non sei ombra, ma stella lucente, brillante che vivifica il grande amore per te. Tu ora hai ripreso lentamente la tua magia! Tu o amata Pacchianella, sei sempre il nostro scopo per continuare a vivere dal passato al futuro!

Continua imperterrita a donarci serenità, a cantare a danzare, a raccontare, a recitare le gesta del tempo trascorso. Funambolici artisti. Vero componimento musicale delle Tradizioni Popolari, mosaico decorativo di quadro evocativo, rimembrate i vostri successi e sarete il tempo “del nostro futuro” per ridare linfa alla immensità dei ricordi! Nel silenzio irreale del tumultuoso e bieco periodo, hai continuato ad evolverti, sei tornata nella nuova “casa della Cultura” che amorevolmente stai adornando. Nell’empireo del Tuo coinvolgente repertorio, sento il mio cuore palpitare e desio forte è tornare a Te, per continuare ad abbracciarTi, a donare il mio incitamento con anche i miei ammonimenti benevoli ed affettuosi. Beata “invenzione” di concerto con i miei dimenticati Don Mario Florio, Gino Fanuzzi, Carlo Blancagemma! Cammino percorso, oggi vivente, Bontà di Dio anche dal maestro Michele Laviola! Con la mia umiltà, con la mia “testa sognante”, con il mio indefesso lavoro, i menzionati, autentici eroi, hanno dato vita esaudendo il mio desiderio e la mia aspirazione, alla vivente “Creatura” ed oggi a Loro è indirizzata la mia commozione dell’eterno ricordo e la nostra riconoscenza!

Il continuare l’arduo compito sembrava un “crinale tagliente, ispido! L’arrampicata era affannosa, stancante! Ma la genialità del nostro pensiero, del persistere ha raggiunto il traguardo. L’agognata nascita che oggi è adulta: La Pacchianella.

Artisti ineguagliabili, osannate i “vostri ideatori”. Siate sempre riconoscenti! L’avvio di una storia irripetibile, la Vostra, la nostra storia! Rimembrare è dovere: da quella saggezza è nata la riscoperta della esemplare “Civiltà Contadina”.

La bellissima composizione, chiude con un appassionato appello:

“Non arenatevi prodi delle tradizioni popolari. Siate sempre i depositari della memoria storica e sarete il vessillo sventolante dei ricordi”.

Onore a Peppino Adduci. Chi non c’è più, ti guarda e benedice dall’aldilà. I “Prodi” delle tradizioni popolari, ti hanno amato e rispettato in questo lungo mezzo secolo di attività e continueranno a farlo, sicuri che la “Pacchianella “vivrà anche oltre il ricordo delle cose belle che tu hai saputo creare e regalare con la tua fiducia e il tuo impegno. MAI venuto meno. Buon Natale a te e alla “tua” Pacchianella.

Michele Selvaggi

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