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Se è vero che il Carnevale si caratterizza soprattutto per le maschere indossate da chi lo festeggia, anche da noi, ormai da un paio di anni a questa parte, il Carnevale lo viviamo tutti i giorni con le mascherine, che tutti (magari!) le indossano per proteggersi dalla infezione di Coronavirus che ha toccato il mondo intero. Mascherine che comunque, secondo le ultime notizie, fra qualche giorno non dovrebbe essere più obbligatorio indossare.
Ma torniamo al Carnevale, questo Carnevale che ormai da 3 anni è cancellato con ad altri eventi festivi, sempre onorati come si deve dal nostro popolo. La cosa francamente ci rammarica, soprattutto per le conseguenze legate alla pandemia, ma ugualmente un pensiero nostalgico, ci ricorda spesso, come sono lontani i tempi quando a Pisticci la festa più pazza e divertente dell’anno, era all’avanguardia della nostra provincia e oltre.
E la cosa la vogliamo ricordare soprattutto alle nuove generazioni che non l’anno vissuta.
Come non ricordare i Carnevali animati dal “Professor Cipolla” ovvero Ciccio Tiriticco, al secolo Francesco Iannuzziello, straordinario personaggio, amato da tutti, famoso per aver dato vita ad eccezionali eventi carnevaleschi, grazie ai suoi originali, spettacolari, divertentissimi “interventi chirurgici” davanti ad un mare di gente acclamante col taglio di pance e stomaci da cui venivano estratti metri di salciccia, formaggi, vino e altro ben di Dio.
Con lui l’altra simpatica maschera Vincenzo Di Stefano, famoso per le sue macchiette e i variopinti vestiti da donna. Erano i tempi di uno straordinario carnevale cittadino che non aveva eguali in zona e che tutti ci invidiavano, coinvolgendo la popolazione senza distinzione di età e sesso, richiamando tantissima gente dei centri vicini. Tutti scendevano in piazza e per festeggiare con maschere e costumi, questo grande evento spensierato. Erano anche i tempi di fantastici carri allegorici preparati da un grande artista, Carlo Blancagemma che studiava e creava soggetti di maschere sempre diversi, che poi sfilavano tra ali ininterrotte e plaudenti di folla.
Il carnevale pisticcese raggiunse il massimo splendore negli anni a cavallo tra il 1980 e 1990. L’ultima festa, degna di questo nome, fu quella celebrata durante il Carnevale del 1993.
Successivamente l’interesse per questa manifestazione è andata man mano scemando e solo grazie all’Associazione Pro Loco del presidente Pasquale Sisto prima e Beniamino Laurenza poi, supportati da scuole, associazioni varie (in particolare La Pacchianella del Presidente Peppino Adduci), è stata mantenuta in piedi, ma certamente, senza quegli sfarzi che l’avevano caratterizzata e fatta grande nel periodo d’oro. Anche a Pisticci Scalo (grazie alle iniziative dei parroci don Mimì Spinazzola prima e don Giuseppe Di Tolve poi) l’evento è stato sempre onorato come si deve.
A Marconia il Carnevale ha sempre registrato spettacolari manifestazioni. Con piacere ricordiamo le feste carnevalesche degli ultimi anni organizzate dalla Pro Loco del Presidente Lino Malvasi e da altre associazioni che, grazie al loro impegno hanno dato vita ad eccellenti spettacoli con carri allegorici e cortei, regalando momenti gioiosi e di spensieratezza.
Peccato che ora le cose vanno in altro modo! L’auspicio, è che questa pandemia finisca presto e che tutto torni come prima, non solo per festeggiare il Carnevale come una volta, ma soprattutto per far riacquistare tranquillità alle famiglie nostre e di tutto il mondo.
Michele Selvaggi