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La nostra storia ci parla di personaggi importanti del calcio, riportandoci indietro di 68 anni.
Era l’aprile 1954 quando Pisticci ricevette, la visita del più grande calciatore italiano di tutti i tempi, Peppino Meazza, in visita nella nostra regione.
Accompagnato dal presidente provinciale del CONI, il dr. Duni di Matera e dal prof. Luca Ippolito, arbitro di calcio regionale, l’illustre ospite, dopo aver salutato in Municipio il sindaco dell’epoca, l’avvocato Nicola Cataldo, prossimo a diventare parlamentare, a cui spiegò i motivi della sua venuta in Basilicata e in particolare a Potenza, Matera e a Pisticci, si fermò a lungo tra i giovani in piazza Umberto I° discutendo di calcio, ricordando i suoi gloriosi trascorsi in azzurro e in due dei più grandi club italiani, la Juventus e l’Ambrosiana Inter dove terminò la sua carriera, società, qui seguite da tantissimi tifosi.
Alla domanda di chi fosse il calciatore italiano che potesse continuare le sue gesta, Meazza, senza esitazione, indicò il capitano bianconero e della nazionale Giampiero Boniperti. Stuzzicato su chi invece, quell’anno doveva vincere lo scudetto, non ebbe esitazione ad indicare l’Internazionale. Fu buon profeta, atteso che i nerazzurri di Benito Lorenzi, Stefano Nyers e Naka Skoglund, quell’anno conquistarono il loro IV° titolo tricolore.
Acclamato dai tanti giovani che lo avevano accolto, Meazza - all’epoca del “ventennio fascista” chiamato “il balilla” - lasciò la nostra città, dopo aver firmato decine di autografi, ma anche di essersi informato sulle attività sportive e calcistiche qui praticate. Per tutti parlò il fotografo locale Michele Caruso, l’allora fondatore e presidente della gloriosa “Lancia”, che immortalò l’avvenimento, lui memoria fotografica della nostra città, con diverse foto, a ricordo dell’incontro in Comune e quello in piazza Umberto I°. Uno scambio cortesissimo quello con autorità e comunità pisticcese, in cui si parlò un po’ di tutto, ma in particolar modo della condizione degli impianti sportivi in regione, in provincia e, naturalmente a Pisticci dove l’unico spiazzo per tirare calci era il campo di Ponte Pisciacchio da poco realizzato dal sindaco Cataldo. La discussione si animò un pò, quando si cominciò a parlare di calcio a livello di club, ma Meazza non si sbilanciò più di tanto, senza far torto a nessuno, circa la preferenza verso i colori bianconeri e nerazzurri, le due casacche indossate in carriera. La visita alla nostra città di Peppino Meazza, toccò anche alcuni bar di Corsoi Margherita, quello di Tinnuccio Terso (il Tarantino), dove gustò cannoli siciliani paesani, quello di Peppe Marmo dove bevve un caffè …amaro, come lui era abituato a sorseggiare. E, naturalmente non poteva mancare un sorso di Amaro Lucano nel bar dei fratelli Vena.
Meazza, ricordiamo, fu il primo personaggio sportivo del dopoguerra, che passò dalla nostra città. Poi, altri onorarono con la loro presenza, una fugace permanenza in una città che ha sempre vissuto di sport., soprattutto di calcio. Vogliamo ricordare atleti come il grande Jascin portiere della Russia, qui negli anni 70 (emblematica la foto con Amedeo Cataldo), di Gianni Rivera artista del Milan, del Campione del Mondo 1982, Franco Selvaggi, di Luis Vinicio bomber brasiliano del Napoli anni 50, di Josè Altafini (Milan, Napoli e Juve) entrambi, anni 80, ospiti ai nostri lidi -- di Rino Gattuso che passò velocemente da Corso Margherita 4 - 5 anni fa e, recentemente di Franco Baresi allo stadio Michetti per un incontro con giovani promesse.
In margine al servizio, ricordiamo che nella foto pubblicata, oltre a Meazza, si nota il sindaco Cataldo, il dr. Giuseppe Cerabona, il dr. Duni, il dr. Antonio Panetta, Vincenzo Valente, il beccaio Pietro Scazzarriello, il giornalista Filuccio Montemurro, Amedeo Pagliei e suo cugino Franco Morelli.
Michele Selvaggi