Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
Le statue lignee del patrono di Pisticci San Rocco sono ritornate al loro antico e originario splendore dopo gli interventi di restauro eseguiti da Pino Schiavone, titolare della ditta Etruria, con la consulenza storica di Marco Pelosi vicedirettore del Museo Diocesano del Mata.
Nel corso di un incontro con i fedeli e cittadini che si è svolto nella Chiesa di S. Antonio, sono stati illustrati e spiegati i motivi per cui si rendevano necessari e urgenti gli interventi, dovuti al cattivo stato delle statue e alle frettolose opere di ridefinizione del passato, utili tuttavia per approfondire gli aspetti del culto e devozione. Per la statua lignea della Chiesa di S. Antonio i restauri hanno riguardato in particolare i tratti del volto, gli occhi, il mantello e altre parti del corpo. La popolazione pisticcese è molto legata a questa statua, la prima di S. Rocco, eretta subito dopo la scomparsa della peste del 1656. Ne furono promotori l’Università di Pisticci e i frati Eufemio da Miglionico, predicatore apostolico; Girolamo di Pisticci primo ministro generale della Riforma e “gran servo di Dio”; Honophrius de Pisticio, Lector Generalis; Pater Angelus in Sancti Didaci Neapolis; Iustinus a Pisticio, Praedicator in Conventu e Padre Anselmo Lombardo.
La statua doveva essere collocata nella cappella di S. Maria del Soccorso, ma i frati di S. Maria delle Grazie fecero sentire tutta la loro influenza sulla Università e sui De Càrdenas e ne reclamarono il diritto di collocazione nel loro monastero. Il Santo, che poggia su base lignea, in abiti da pellegrino, nella mano sinistra regge il bordone mentre con la destra indica la piaga sulla gamba; ai suoi piedi un cane porge una pagnotta. La nicchia centrale è fiancheggiata da quattro colonne con capitello corinzio e fusto intagliato da motivi floreali. Il motivo decorativo dello zoccolo è ripreso nella fascia centrale della cornice superiore inserita nelle modanature lineari e sormontata da una cimasa impreziosita con motivi florali. La presenza di elementi strutturali e decorativi di stile barocco rende incerta una precisa datazione, anche a causa di una grossolana ridipintura che ne ha alterato i caratteri originari. Qualche mese dopo, Marcello Favale, un dotto maestro del luogo, indisse una raccolta di fondi ed ordinò una seconda statua, che oggi si ammira nel tempio intitolato proprio a S. Rocco. Marco Pelosi si è soffermato sugli aspetti religiosi di Pisticci e sul colto di S. Rocco come anche sui vari patroni e protettrici, presentando una inedita e vasta documentazione.
All’incontro sono interventi anche il parroco Mattia Albano e don Antonio Lopatriello nelle sue vesti di direttore dell’Ufficio Culturale della Arcidiocesi di Matera, sempre sensibili all’opera di conservazione e rivalutazione dell’arte sacra.
Giuseppe Coniglio