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Il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, ha lanciato sulla piattaforma Change.org una petizione indirizzata al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, affinché il direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (Arpab), Antonio Tisci, venga rimosso dal suo incarico
a seguito delle parole offensive nei confronti di Gino Strada dai suoi profili social il giorno della scomparsa del medico chirurgo fondatore di Emergency e al fine di chiarire le motivazioni che hanno portato alla nomina dello stesso Tisci, mai esplicitate formalmente dalla giunta regionale. Di seguito il testo della petizione e il link per sottoscriverla: http://chng.it/nhYMPtqT.
“Gino Strada ci ha lasciati, da oggi siamo più soli in un mondo in cui spendersi per i più deboli non sembra una priorità.
Gino Strada ci ha insegnato che lottare e credere per il bene degli altri è sempre un valore fondamentale a cui le azioni di ogni uomo e donna dovrebbero tendere. È nelle azioni di un uomo che si nota il suo carattere e la sua intelligenza.
Eppure c’è chi non perde l’occasione del silenzio per far notare il livello di intelligenza e i lati ambigui di un carattere che non trova coerenza tra parole e azioni. Il direttore dell’Arpab (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Basilicata), Antonio Tisci, nonostante il ruolo assorbente che riveste, trova il tempo di una costante presenza sui social. Con affermazioni gravi ha mostrato ancora una volta la mancanza di rispetto che un uomo delle istituzioni pubbliche non può assolutamente permettersi. Parole offensive verso la memoria e i meriti di un uomo come Gino Strada, proferite da una persona di cui sfuggono i meriti che lo hanno portato a essere “nominato” all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata, una istituzione scientifica deputata al controllo, analisi e alla prevenzione ambientale con i relativi risvolti molto delicati per la salute pubblica.
Invece di porre dubbi sulle azioni di Emergency e su Gino Strada, il direttore Arpab avrebbe dovuto tacere a fronte delle perplessità sulla legittimità delle procedure sulla sua stessa nomina, per la quale erano richieste comprovate competenze anche nel settore ambientale. La sua comprovata professionalità ed esperienza maturata con riferimento alla normativa di settore anche in campo scientifico altro non appare, come certificato in sede di domanda, l’aver svolto attività di volontariato per “Gruppi di Ricerca Ecologica Lazio”. Uno schiaffo ai tanti professionisti che hanno speso anni della loro vita nella direzione di agenzie e/o organismi ambientali e in ricerche serie scientifiche e analisi ambientali. Un curriculum da dirigente che sembra non trovare riscontro nella realtà se per dirigente non intendiamo di partito o di qualche piccola “agenzia” immobiliare.
La storia di Tisci al momento dice questo. Eppure Tisci, avvocato e dirigente di partito appare a Bardi e alla sua giunta un gigante di competenze: il migliore dei candidati possibili. Lo stesso che usa la tracotanza per offendere personalità come Gino Strada. E non è la prima volta che straborda in affermazioni fuori luogo.
Ognuno è libero di esprimere liberamente i propri pensieri ma la libertà, quando si riveste un ruolo e funzione pubblica va usata con rispetto e delicatezza. Offendere o essere contro non legittima purezza né meriti, anzi, crea sospetti maggiori.
Tisci ha dimostrato nei fatti la sua totale incompatibilità e anche incompetenza con il ruolo che ricopre.
Si chiede al presidente della Giunta Regionale se il dirigente in questione abbia raggiunto gli obiettivi ambientali previsti dalla legge regionale di riordino dell’Arpab e gli obiettivi del Masterplan su cui sono stati investiti diversi milioni di euro di fondi pubblici.
Ci auguriamo che questa volta il presidente Bardi non volti lo sguardo altrove in presenza di una figura inopportuna che oltre gettare discredito sull’intera Regione, rischia di avere gravi conseguenze sulla qualità dell’operato dell’Agenzia.
Analogamente ci auguriamo che la magistratura ordinaria e contabile intervengano per fare chiarezza nel rispetto delle regole dell’agire pubblico.
Su queste premesse lanciamo una petizione popolare indirizzata al presidente Bardi affinché Tisci venga rimosso dal suo incarico per i tanti motivi di merito e di forma”.
M5S: Il D.G. di Arpab Tisci è semplicemente inadeguato a ricoprire quel ruolo istituzionale
Che Facebook fosse diventato un putrido acquitrino ce n’eravamo purtroppo accorti. Scorrendo i vari feed sono innumerevoli le reazioni degli analfabeti funzionali alle varie fake news sapientemente messe in circolo da regie occulte. Ciononostante è ancor più deprimente quando tra i protagonisti di questo scempio vi sono personaggi che ricoprono importanti cariche a livello istituzionale.
Stanno facendo molto scalpore le dissertazioni dell’attuale D.g. di ARPAB, Antonio Tisci, sulla scomparsa di Gino Strada, atte a fomentare sentimenti di odio verso una vera e propria istituzione nell'ambito degli aiuti umanitari, sganciata dalla politica di ogni risma ed indipendente da governi e poteri occulti. Ovviamente ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero senza, però, oltrepassare i limiti della decenza e del buonsenso. Tisci, forse, non è ben consapevole del ruolo che ricopre e della delicatezza che l’ambito ambientale rappresenta per questa regione.
Mentre la discarica di Matera fatica a spegnersi e un altro terremoto giudiziario minaccia la vita politica della regione, Tisci dovrebbe spiegarci come fa a trovare il tempo di produrre perle di rara bruttezza come questa:
Il Presidente Bardi e lo stesso Gianni Rosa (sponsor principale di Tisci) dovrebbero riflettere a fondo sulla deriva che sta prendendo il corso del loro filone politico improntato sul presunto cambiamento. Approfittino di questa pausa estiva per apportare seri aggiustamenti, rimuovendo chi, come Tisci, si sta dimostrando assolutamente non all’altezza di ricoprire determinati ruoli istituzionali.
CIFARELLI PD: ANTONIO TISCI, IL TECNICO CHE PRETENDE DI FARE POLITICA
"Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle". Ho fatto ricorso a Voltaire, e difatti all'art. 21 dalla Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione", per commentare la nuova uscita di Antonio Tisci, direttore nominato dell’ARPAB, ha di nuovo voluto ricordare al mondo di essere uomo di estrema destra e che sogna di fare politica. Peccato che non riesce a farsi eleggere, e poiché non ce la fa a stare in silenzio, appena gli si presenta la possibilità di poter avere i famosi 15 minuti di celebrità, eccolo li che si lancia a capofitto. Questa volta per ribadire al mondo le sue idee razziste se l’è presa con Gino Strada, il fondatore di Emergency scomparso ieri. Avrebbe potuto osservare l'accaduto in rispettoso silenzio, se proprio non poteva usare parole di apprezzamento, ma certo un uomo delle istituzioni quale è, nonostante lui, non dovrebbe per ruolo e funzione, partecipare ad un dibattito facebook dove uno dei suoi seguaci si permette di scrivere, a proposito della morte di Strada, “una zecca in meno” senza che lui ne prenda le distanze.
Voglio immaginare il pensiero e la considerazione che avranno della Basilicata le tantissime persone e autorità scientifiche del mondo che hanno stimato Gino Strada. Antonio Tisci è libero di esternare qualsiasi pensiero politico, pure il più assurdo, ma non fin quando svolge le funzioni di direttore generale di un’Agenzia strategica per la vita e la morte della nostra regione. Non si può essere di parte. E purtroppo non si tratta della prima volta che accade. A mio avviso, il suo amico Assessore Gianni Rosa e il Presidente Vito Bardi dovrebbero intervenire e rimuovere dall'incarico Tisci, per consentirgli di continuare ad esprimersi senza dover dare conto a nessuno.
Gino Strada è stato un grande uomo. La sua morte è una perdita enorme. Sento di doverlo ringraziare per tutto ciò che ha fatto e per averci ricordato ogni giorno che tutto ciò che accade Ci Riguarda.
Che Gino Strada riposi in pace.