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Di seguito la nota stampa di risposta dell’Amministrazione Comunale, al comunicato di qualche giorno fa dell’ex Sindaco Viviana Verri:
A leggere gli interventi del consigliere Verri il pensiero corre veloce alla famosa frase di Giolitti secondo cui: “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”.
La consigliera Verri infatti rimprovera all’Amministrazione Albano percorsi amministrativi (del tutto legittimi) già ampiamente praticati dall’Amministrazione di cui è stata sindaco. In particolare ci si lamenta della revoca di un concorso bandito per il posto da dirigente del settore Servizi Finanziari e della conseguente scelta di procedere alla copertura del posto stesso ai sensi dell’art. 110 Testo Unico Enti Locali, che prevede l’assunzione di dirigenti a tempo determinato. Con una disinvolta e strumentale giravolta, ciò che era legittimo e corrispondente al bene comune ai tempi dell’Amministrazione Verri diventa oggi, improvvisamente, contrario alle norme e figlio di atteggiamenti spartitori e clientelari.
Valgano in merito alcune considerazioni.
Ogni sindaco vorrebbe una dotazione organica fatta esclusivamente da eccellenze, a cui destinare risorse economiche infinite, con possibilità di assunzioni senza alcun limite. Ogni Amministrazione deve fare i conti con normative che fissano, in modo rigoroso, limiti alla spesa per personale e alla possibilità di nuove assunzioni. Il Comune di Pisticci vive una situazione di carenza d’organico praticamente in ogni settore e in ogni funzione. Saranno attivate, se possibile e nei limiti consentiti dalla legge, le procedure concorsuali (o le altre modalità assunzionali previste) per colmare tali lacune. È di questi giorni la nomina della commissione esaminatrice per l’assunzione a tempo determinato di due geometri e la fissazione della data della prima prova selettiva il prossimo 23 marzo.
Se c’è un ambito dove è possibile commettere errori, procedimentali e non, è proprio quello del pubblico impiego. La normativa è farraginosa, confusa e soggetta a molteplici interpretazioni da parte della giurisprudenza. Tuttavia commettere errori non equivale ad adoperare in modo disonesto o secondo logiche da “Manuale Cencelli”. Agli errori si può e si deve mettere riparo con gli strumenti che l’ordinamento appresta. Ed infatti, ricorrendone i presupposti, l’Amministrazione Albano – a riprova dell’onesta intellettuale e del rispetto delle regole con cui si approccia alle questioni amministrative – non ha avuto timore di riconsiderare il proprio operato. Il recente annullamento della procedura di reclutamento di una vigilatrice lo testimonia. In proposito merita segnalare che tale intervento in autotutela – come si desume dalla relativa determina – si giustifica “solo” per un difetto di pubblicazione del relativo avviso sul sito comunale. L’Amministrazione comunale avendo interesse a garantire la massima conoscibilità dell’avviso e la conseguente massima partecipazione alla procedura, ha ritenuto opportuno provvedere;
Tutti i sindaci che si sono succeduti alla guida della nostra comunità (almeno a partire dagli anni ‘90) hanno fatto ampio ricorso alle nomine di dirigenti a tempo determinato (il cosiddetto “110”). È opportuno chiarire che quelle che il consigliere Verri chiama “nomine fiduciarie”, non sono il luogo della discrezionalità assoluta, una sorta di spazio di libertà senza limiti in cui il sindaco sceglie, a prescindere da qualsiasi motivazione, la persona che più gli aggrada. Tali nomine sono soggette ad una specifica procedura paraconcorsuale, che prevede la pubblicazione di un avviso pubblico, la presentazione di candidature con produzione dei relativi curricula, una valutazione di merito del profilo di ciascun candidato alla stregua del curriculum e di un colloquio orale. Pertanto il ricorso al conferimento di funzioni a tempo determinato nei ruoli dirigenziali o con incarico di alta professionalità non fa venire meno opportunità occupazionali. Chiunque infatti abbia i requisiti per partecipare ad un concorso da dirigente – i requisiti prescritti sono infatti sostanzialmente gli stessi – potrà parimenti avanzare la propria candidatura nella procedura paraconcorsuale per le nomine dirigenziali a tempo determinato. La platea dei soggetti potenzialmente interessati è la stessa. Le opportunità occupazionali rimangono le stesse, cambiano i procedimenti e la natura a tempo determinato o indeterminato del costituendo rapporto di lavoro. Tanto a confutazione della retorica populista secondo cui con gli incarichi ai sensi del 110 si toglierebbero posti di lavoro ai “giovani del nostro comune”.
In relazione alle “nomine fiduciarie” il sindaco Verri non ha in alcun modo rappresentato un’eccezione rispetto ai suoi predecessori. Anzi, probabilmente, l’esperienza amministrativa di Viviana Verri ha segnato un vero record nel ricorso alle “nomine fiduciarie”. Durante l’amministrazione Verri sono state ben quattro le nomine effettuate ai sensi dell’art. 110 TUEL. Hanno riguardato: il dirigente del Settore Tecnico (con incarico successivamente revocato), il dirigente del Settore Ambiente, il dirigente del Settore Servizi Finanziari e il Comandante della Polizia Municipale. Quindi, in relazione a quattro posizioni strategiche all’interno della pianta organica, l’Amministrazione Verri ha preferito la procedura paraconcorsuale della nomina a tempo determinato piuttosto che indire altrettanti concorsi per assunzioni a tempo indeterminato;
Allo stesso modo l’ex sindaco Verri è risultata alquanto attiva anche nella revoca di concorsi già banditi. Così è stato per almeno tre concorsi: il concorso da Istruttore Direttivo previsto per l’Ufficio Attività Produttive; il concorso da vicecomandante della Polizia Municipale; il concorso da Capo Servizio Ecologia ed Ambiente previsto nell’ambito del Settore Ambiente. Peraltro, in alcune delle procedure concorsuali revocate, risultavano già pervenute centinaia di domande da parte dei partecipanti.
È appena il caso di osservare che: a) le motivazioni delle revoche in questione apparivano alquanto striminzite, quasi di stile, rifacendosi sostanzialmente ad un non meglio precisato sopravvenuto interesse pubblico non più in linea con lo svolgimento della procedura concorsuale; b) in relazione ad alcune delle revoche nemmeno veniva acquisito il parere del collegio dei revisori (così sulla D.G.C. n. 239/2016). Oggi si lamenta l’illegittimità di un percorso amministrativo (di revoca di un concorso già bandito) che trova una motivazione ampia e articolata (addirittura mediante la produzione di un vero e proprio parere legale a supporto). Queste ragioni sono principalmente legate alla predisposizione di un bando che – a nostro parere – richiedeva requisiti insufficienti e non adeguati a quelli che dovrebbero essere richiesti ad un futuro dirigente di un grande comune come Pisticci. Ogni eventuale dissenso con l’organo di revisione sarà affrontato e definito secondo le modalità previste dalla legge, nel rispetto delle competenze di ognuno e tenuto conto che, il parere dei revisori (almeno in questo caso) risulta obbligatorio ma non vincolante. Di questo sarà data adeguata e pubblica evidenza nelle forme di legge.
Le considerazioni suesposte non sono finalizzate – a differenza di quanto sembrerebbe voler fare la consigliera Verri – a gettare ombre sulla vicenda amministrativa precedente. Anche quella vicenda amministrativa si è dovuta cimentare con le problematiche del personale fornendo le soluzioni che ha saputo e/o potuto dare. Tuttavia fa specie che proprio un ex sindaco utilizzi il tema del personale per far propaganda politica. Con evidente disonestà intellettuale ci si rimproverano percorsi amministrativi che sono stati – come dimostrato – ampiamente praticati dalla scorsa Amministrazione.
Credevamo che i tempi delle grida in piazza “Onestà! Onestà!” fossero definitivamente tramontati e fosse giunto il tempo di un atteggiamento politico più maturo e responsabile. A quanto pare non è ancora così e ce ne dispiace. E questo non perché anche per noi l’onestà non rappresenti un valore. Ma è un valore che, senza alcuna pretesa di esclusività, preferiamo praticare piuttosto che annunciare nelle piazze. Preferiamo essere quelli che fanno quello che dicono, piuttosto che quelli che dicono di fare ciò che non hanno fatto!