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"Le dichiarazioni del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi sulla, a suo dire, "scomoda realtà" delle rinnovabili che non creerebbero posti di lavoro e non lascerebbero benefici sui territori, appaiono quanto mai inopportune oltre che infondate".
Questo è il pensiero di Legambiente Basilicata che per bocca del Presidente regionale Antonio Lanorte, aggiunge: "Ci auguriamo che la Regione Basilicata sia capace di esprimere una posizione più articolata e appropriata sul tema delle rinnovabili, rispetto a quanto emerge dalle note stampa recenti, francamente prive di senso".
"Noi facciamo notare - aggiunge Lanorte - che sostenere che le rinnovabili non creino lavoro è una affermazione inaccettabile, poiché è chiaro ed evidente esattamente il contrario. Con il Piano europeo REPowerEU, che in Italia si tradurrebbe nell’obiettivo di 85 nuovi GW di rinnovabili al 2030, ci sarebbero 345 miliardi di benefici economici cumulati in termini di valore aggiunto per filiera e indotto e 470.000 nuovi posti di lavoro. Ma, cosa ancora più importante, la transizione energetica potrà trasformarsi in una straordinaria opportunità di reindustrializzazione per il Sud Italia, in cui la Basilicata ha tutte le potenzialità per essere una delle punte più avanzate. Una rinascita industriale pulita e sostenibile lontana dalla tossica dipendenza dalle fonti fossili e dalle compagnie petrolifere"
"Peraltro - continua Lanorte - riteniamo giusto che ci possano essere ricadute positive delle rinnovabili sui territori oltre quelle occupazionali. Gli impianti creano valore economico che va necessariamente ridistribuito. Tuttavia le posizioni di Bardi, coadiuvato dai colleghi di Calabria e Sicilia, volte ad ottenere riconoscimenti e "compensazioni" in termini di sconti sulle bollette, a parte la compatibilità tutta da dimostrare con le norme nazionali in materia, appaiono prive di una visione realmente innovativa ed in grado di generare effetti distributivi virtuosi per le comunità. Sarebbe più o meno la stessa logica che ha ispirato il Bonus gas in Basilicata, destinato a sostegni temporanei per il consumo di fonti fossili, piuttosto che essere incentrato, e non solo per i non metanizzati, su misure di sostegno all'efficienza energetica e all'elettrificazione del riscaldamento domestico con rinnovabili e pompe di calore".
"Allo stesso modo - sostiene ancora Lanorte - si dovrebbe ragionare sui benefici a breve termine per i territori collegati anche agli impianti rinnovabili utility-scale, pensando per esempio al sostegno da parte delle imprese alla creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili, fino a soluzioni più complesse con il coinvolgimento del Gestore dei Servizi Energetici. Ci vogliono idee e l'intelligenza della politica".
"Presidente Bardi - è l'appello finale di Legambiente - non si perda più tempo a sostenere posizioni prive di senso, ma si scelga senza indugi e con coraggio un futuro energetico incentrato su fonti rinnovabili ed efficienza, definendo subito una strategia regionale d’uscita dalle fonti fossili".