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Nel messaggio per la 57ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra domenica 21 maggio, Papa Francesco ci invita a “parlare col cuore, secondo verità, nella carità”. Una comunicazione, chiede il Papa, da cuore a cuore che non riguarda solo i professionisti della parola ma che è responsabilità di ciascuno.
“Tutti siamo chiamati a cercare e a dire la verità – scrive nel messaggio -, e a farlo con carità”. Per questo i vescovi della Basilicata ritengono opportuno sollecitare la comunità lucana ad accogliere l’appello ed a calarlo nel contesto regionale. L’invito tocca in primo luogo i giornalisti perché raccontino la regione “con coraggio e libertà”, malgrado come pastori sappiamo bene le difficoltà in cui sono costretti ad operare, per la dura crisi dell’editoria locale, da sempre settore vitale per la democrazia. Ma riteniamo di rivolgerci a tutti i soggetti sociali che operano sul territorio perché “parlino col cuore e con coraggio”, ed in termini costruttivi ad una comunità che “sentiamo” disorientata, a causa dei troppi problemi che vive: dallo spopolamento all’emigrazione giovanile, dalla denatalità alle scarse opportunità lavorative specie per le donne, dalle crisi industriali in atto o minacciate alle preoccupazioni ambientali in una terra definita “provincia petrolifera d’Europa”.
Come vescovi della Basilicata, proprio nella giornata delle comunicazioni sociali, facciamo appello alle forze politiche, sociali e culturali, perché ciascuna, per la sua competenza, collocazione e vocazione, in dialogo con i territori, si concentri sull’obiettivo comune di costruire speranza e futuro per la Basilicata, in collegamento con altre regioni del Mezzogiorno. “Solo parlando con cuore puro – scrive il Papa nel suo messaggio – possiamo vedere oltre l’apparenza e superare il rumore indistinto che anche nel campo dell’informazione non ci aiuta a discernere nella complessità del mondo in cui viviamo”. Come vescovi ricordiamo che la Chiesa è chiamata a parlare “col cuore” a tutti nel processo sinodale che sta vivendo, proprio per collaborare alla costruzione della speranza in seno al popolo in cui vive. “Non dobbiamo temere di proclamare la verità – dice ancora papa Francesco - anche se a volte scomoda, ma di farlo senza carità, senza cuore”.