Venerdì, 22 Novembre 2024

“A seguito delle ormai innumerevoli grida di dolore di allevatori e agricoltori, dell’assordante silenzio delle istituzioni e della volontà di 'snobbare 'le richieste presentate e uccidere l’intero comparto, Coldiretti Basilicata è pronta nuovamente alla mobilitazione”.

In Basilicata ogni cittadino spende mediamente 542 euro ogni mese per mangiare. E' quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai consumi delle famiglie nelle diverse regioni nel 2023.

C'era anche la Basilicata a Roma, al teatro Eliseo in occasione degli 80 anni dalla fondazione della Coldiretti. La nutrita delegazione lucana, composta dai vertici regionali, provinciali e dai referenti dei vari movimenti e settori, ha preso parte alla cerimonia si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei rappresentanti delle Istituzioni, del mondo politico, economico e della società civile, oltre che delle forze dell’ordine, assieme al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo e ad agricoltori provenienti da ogni regione d’Italia.

La convocazione del Tavolo Verde, al fine di poter approfondire e trovare soluzioni alla gestione e al contenimento della fauna selvatica, in particolare, della specie cinghiale e all'emergenza idrica, è stata richiesta dalla Coldiretti di Basilicata in una lettera inviata all'assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Carmine Cicala.

Il 2024, tra siccità incredibile e forti sbalzi termici, rischia d’essere un anno terribile per tutto il settore apistico. E’ quanto fa sapere Coldiretti Basilicata. La situazione continua a peggiorare e rispetto allo scorso anno, in alcuni casi i raccolti si avvicinano allo zero. Perché produrre pochi chili di miele ad alveare, significa pari a zero per l’apicoltore, o forse meglio dire perdita, considerando i costi che occorre sopportare per l’alimentazione di soccorso, costi di gestione, carburante, in alcuni casi anche il costo dei dipendenti. Il settore apistico si trova in un grave stato di criticità che mette a rischio l'esistenza stessa delle aziende, anche quelle più colpite benché strutturate sul piano produttivo e imprenditoriale. L'impatto degli eventi meteo avversi dovuti al cambiamento climatico determina la perdita, anche totale, delle produzioni concentrate in una fascia molto ristretta di tempo. Questo espone l’apicoltura al rischio meteorologico molto di più rispetto alle altre attività agricole.

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