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Il sequestro dell'area ex Daramic nella zona industriale di Tito, eseguito da NOE e Polizia provinciale a seguito di inchiesta della Procura di Potenza, fa balzare clamorosamente agli onori della cronaca una vicenda purtroppo ben nota e per molti aspetti paradossale.
Legambiente presenta la road map con le tre priorità per una loro gestione condivisa e sostenibile e quattro vertenze storiche dell’associazione che raccontano la necessità di agire
In Basilicata il 100% dei corpi idrici sotterranei è sconosciuto dal punto di vista quantitativo e del 50% di essi non si conosce lo stato chimico.
Acque sotterranee: un tesoro nascosto da tutelare. Gravi carenze nel monitoraggio dei corpi idrici
Due nuove convenzioni fra la Regione Basilicata e il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera per implementare le attività di bonifica del sito di interesse nazionale (SIN) della Val Basento.
“E’ stata una calamità naturale, quella che ha danneggiato pesantemente la pineta del litorale jonico della Basilicata nell’autunno del 2019. Ma nonostante il danno subito, il bosco ha saputo dimostrare il suo enorme valore economico, che deve farci riflettere sulla necessità di utilizzare in modo sempre più razionale questa incredibile risorsa dal potenziale inestimabile”.
E’ questo il commento di Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA – l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura – all’avvio dei lavori di bonifica della pineta in località “Lido” del
Comune di Policoro (MT) dove, a seguito degli interventi meteorici straordinari
del 12.11.2019, erano state schiantate da vento e pioggia circa 11.500 piante su 20 ettari di superficie, quasi tutti di proprietà dell’Agenzia.
Il rapporto dell’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio della Regione Basilicata e dell’Area III e VI della Provincia di Matera avevano subito evidenziato come le numerosissime piante atterrate rappresentassero per il sito un punto di debolezza in termini ambientali e naturalistici, e aumentassero i rischi di incendi boschivi. Prioritaria era dunque la bonifica di tutto il materiale legnoso morto, a cui facesse seguito il recupero naturalistico dell’area. L’ALSIA aveva così avviato le procedure per incaricare dei lavori di bonifica del sito, tramite asta pubblica, una ditta specializzata, e li ha aggiudicati definitivamente per € 88.063,38. I lavori hanno avuto inizio il 14 aprile scorso.
“L’evento calamitoso – ha aggiunto Crescenzi – ci ha costretti a prendere atto della ricchezza ambientale di quell’immenso patrimonio. Se solo delle piante atterrate in modo disordinato e danneggiate esprimono questo valore, appare evidente come l’intera pineta litoranea del Metapontino, che pure ha svolto un ruolo protettivo determinante negli ultimi 60-70 anni per l’entroterra e per la fertilità dei suoli, rappresenti una risorsa da governare in un’ottica di produttività al pari di tanti altri soprassuoli lucani”.
“Un’attiva gestione forestale sostenibile, in contrapposizione all’abbandono delle attività colturali e di presidio del territorio – ha affermato l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali Francesco Fanelli – rappresenta uno degli strumenti fondamentali per l’effettiva tutela e valorizzazione del bosco, che assolve ad una importante funzione economico-produttiva. La capacità di trasformare un evento calamitoso in una opportunità, come accaduto per la pineta del litorale jonico, è la prova che i rimboschimenti in quell’area costituiscono un complesso forestale di notevole importanza protettiva e paesaggistica, a cui si aggiungono, in un’ottica attuale, altre funzioni, altrettanto rilevanti, quali quelle turistico-ricreativa ed economica. I boschi e le foreste concentrano nella loro multifunzionalità l’esempio più rappresentativo di cosa possano essere quei servizi ecosistemici – ha concluso l’assessore Fanelli - a cui le politiche internazionali, comunitarie e nazionali, dedicano sempre maggiore attenzione. La lotta al cambiamento climatico, la salvaguardia della biodiversità, la conservazione degli habitat e del paesaggio, la limitazione dei processi di erosione e desertificazione dei suoli, la difesa idrogeologica e la prevenzione dalle calamità naturali esprimono proprio quell’interesse pubblico, di valore costituzionale primario e assoluto, che va rafforzato, di pari passo con uso razionale e produttivo del bosco”.