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Un’interrogazione a risposta orale al Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, per ottenere, in primis, la dichiarazione dello stato di emergenza e per sapere cosa intende fare il governo lucano per contrastare il preoccupante fenomeno dell’erosione costiera, che specie nel Metapontino attende da anni risposte concrete ed ha creato danni non solo di natura ambientale, ma anche economico tenuto conto che la zona interessata è meta di numerosi turisti ogni anno.
Ormai da oltre mezzo secolo l’Italia è teatro di una vera e propria disfida, tra gli agenti esterni (mareggiate e dinamiche costiere) da una parte e l’uomo dall’altra, con i suoi interventi di contrasto a tali fenomeni (ripascimenti, barriere, pennelli, opere miste): mezzo secolo di contese che hanno prodotto un unico verdetto, sempre lo stesso, che vede l’uomo soccombere impietosamente.
Ciononostante, il ritmo di programmazione degli interventi per la realizzazione di queste opere rigide è incessante, con modalità del tipo “copia e incolla”, fino a raggiungere il numero di 10.500 (3 opere ogni 2 km di costa).
<come può uno scoglio arginare il mare…> era il 1972 quando Lucio Battisti incideva questo brano musicale che, proprio oggi a distanza di mezzo secolo, raccoglie il senso di quella che è una inappellabile sentenza, sistematicamente disattesa, che rileva l’inadeguatezza e la dannosità di queste opere rigide.
Il ripascimento degli arenili e la scelta di proteggere le coste con pennelli, scogliere, opere miste sono associati ad una serie di aspetti negativi di non scarsa rilevanza:
E’ assolutamente necessario (e urgente) un netto cambio di paradigma se si vuole invertire il trand; soprattutto per la nostra Basilicata che, insieme ad altre quattro regioni “vanta” un triste primato: la porzione di costa in erosione supera quella in avanzamento, al ritmo di 3 mt all’anno (dato relativo agli ultimi dieci anni).
Lo STUIDIO DI INGEGNERIA IUELE di Potenza ha fatto proprio questo principio ed ha sviluppato un Sistema ingegneristico di radicale innovazione: SOS-C® / Self Orienting Submerged Combs - Progetto pilota per il ripascimento naturale delle coste in erosione e contrasto alle rip currents ad opera delle correnti longshore lungo le fasce costiere.
Nell’intento di offrire un contributo al diradamento delle nebbie del dubbio che si possono addensare quando si approccia una innovazione ingegneristica di tipo radicale, che richiede quel “netto cambio di paradigma”, ecco due brevissime note che attengono, rispettivamente, al punto di debolezza e a quello di forza del Sistema SOS-C®:
è il link che contiene l’intervista rilasciata lo scorso aprile all’Emittente molisana “MONTENERONOTIZIE.NET”.
Lo scrivente, è partner dello STUDIO DI INGEGNERIA IUELE, Responsabile della Comunicazione.
Rocco Cantisani
“La recente stagione estiva ha messo in evidenza tutte le potenzialità del settore turistico della Basilicata, importantissimo ora è fare gli interventi utili alla valorizzazione delle aree interne e costiere attuando gli interventi al contrasto del dissesto e del fenomeno dell'erosione costiera”. Questa la dichiarazione del Capogruppo PD in Consiglio regionale Roberto Cifarelli.