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La questione della sicurezza delle fermate non deve restare un episodio isolato ma riguardare l’intera regione e i comuni. Un tema che va affrontato una volta per tutte anche in vista della nuova gara regionale di affidamento del TPL. È partendo proprio da questa che vanno chiariti alcuni aspetti. Nella determinazione dirigenziale 24BG.2023/D sull’apertura telematica per l’affidamento in concessione del servizio TPL su gomma appare un allegato 19 “data base fermate” rispetto al quale è lecito domandarsi se sono state effettuate le dovute verifiche sulla conformità agli standard di sicurezza o sono state messe a gara, per un miliardo e 80 milioni di euro, fermate che sono state definite dai gestori delle strade “abusive”.
Appare inoltre curioso il tempismo della Provincia di Potenza che, dopo aver più volte ignorato le nostre richieste sulla irregolarità delle fermate, ha mandato una nota di soppressione delle stesse solo dopo che il Cotrab aveva dichiarato di non effettuare tali fermate. Da tempo avevamo ritenuto che la soluzione stava nel convocare un tavolo prefettizio per individuare le responsabilità durante il quale trovare le soluzioni presentando prima i progetti che dovevano essere in capo alla Provincia, titolare dei contratti di servizio, e poi chiedere alla Regione che si occupa di programmazione di finanziarli. Invece si è voluta addossare la responsabilità al gestore Cotrab che mai come questa volta in questa vicenda non c’entra nulla, come declarato dal d.leg 422/97 che pone in capo allo stato la materia sulla sicurezza delle fermate dei servizi pubblici o, in caso di materia di competenza regionali, agli enti locali.
Abbiamo inoltrato una richiesta di mappatura delle fermate del servizio di trasporto urbano in tutta la regione perché riteniamo che tale situazione vada sanata prima delle gare di affidamento per non trascinarci irregolarità che vengono da lontano e che nessuno ha mai affrontato in maniera definitiva. Ci sono tante altre irregolarità che hanno reso il trasporto pubblico in questi anni sempre più marginale invece di farlo entrare al centro delle politiche di sviluppo della nostra regione. Il Pnrr ci fornisce lo strumento per recuperare questo gap ma vanno governate bene le dinamiche e i fondi a disposizione. La nostra regione ha bisogno di cambiare e la scelta del piano di bacino va in questa direzione per garantire la concorrenza, come più volte richiamato dalle norme comunitarie e interne per tutelare le piccole e medie imprese che operano nel settore. Ciò nonostante le scelte di indirizzo rimangono una prerogativa della politica, a noi spetta vigilare che vengano rispettate le norme a difesa degli interessi dei lavoratori e degli utenti.
Così con una nota Luigi Ditella Segretario generale Filt Cgil Basilicata
ll ritorno della Basilicata nella zona rossa fa tornare le lancette del tempo indietro di un anno e con esse tutte le criticità e contraddizioni che vive il trasporto regionale.