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Il settore apistico lucano è “letteralmente a terra”. Dopo due annate con produzioni ridotte le aziende hanno difficoltà a pagare gli stipendi e i bilanci sono sempre più in perdita, costringendo molti apicoltori a chiudere o a ridimensionarsi. In questo scenario, l’Associazione Apicoltori Lucani facendosi portavoce dei titolari delle aziende del comparto chiede un tavolo di crisi al Dipartimento Agricoltura della Regione per supportare e tutelare sia le produzioni che il patrimonio apistico. Lo sostiene un documento dell’Associazione Apicoltori Lucani a firma del presidente Nicola Di Nuzzo che attraverso un report ha ricostruito quanto accade nel settore apistico in Basilicata nell’anno in corso.
La piovosità di questi giorni sta provocando non pochi danni all’apicoltura che possono riassumersi in tre punti: mancata produzione, sciamature incontrollate, perdita delle famiglie. Il grido d’allarme parte da Nicola Di Nuzzo, presidente dell’Associazione Apicoltori Lucani-Cia, che conta 150 associati con un totale di 13.000 alveari pari a circa il 70% del totale lucano.
Con determinazione dirigenziale pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 18 del 1 aprile scorso è stata approvata la graduatoria (annualità 2023) per il “Sottoprogramma Apistico Regionale 2023/2027″. – Nicola Di Nuzzo, Presidente dell‘Associazione Apicoltori Lucani-Cia – che conta 150 associati con un totale di 13.000 alveari pari a circa il 70% del totale lucano –ha espresso soddisfazione per l’importante affluenza al bando (48 pratiche). I fondi – sottolinea – sono stati ripartiti in maniera corretta e sono stati tutti impegnati (evento raro), inoltre sono state ammesse e finanziate quasi tutte le domande, a parte la misura relativa all’acquisto delle arnie dove le domande sono state maggiori del impegno. Sono fiducioso in uno scorrimento della graduatoria, come è successo altri anni, grazie ad una integrazione a livello nazionale che ha permesso di finanziare tutte le domande. Ritornando ai numeri – aggiunge – sono valori importanti che sottolineano un comparto in piena crescita con imprenditori che vogliono investire in questo settore. E questo importante strumento ben organizzato dalla regione da senza dubbio una spinta maggiore alla crescita.