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Agenti della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura hanno arrestato un pluripregiudicato materano di 44 anni, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta a suo carico dal Gip del Tribunale di Matera.
Il provvedimento giudiziario è stato emesso al termine delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, per i reati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona perpetrati dall’uomo in danno della sua compagna, continuati nel tempo e aggravati dallo stato di gravidanza della donna e perché commessi in presenza della figlia minore e con l’uso di armi.
L’attività investigativa ha consentito di accertare che sin dal 2016, anno di inizio della relazione tra i due, l’uomo aveva minacciato, ingiuriato e picchiato la donna, costringendola a restare chiusa in casa e a uscire solamente se autorizzata da lui. Quando la stessa aveva provato a ribellarsi era stata brutalmente picchiata e ridotta in uno stato di completa soggezione. In una circostanza, era arrivato persino a puntarle alla testa una pistola, risultata una scacciacani, e a minacciarla di morte.
Inoltre, l’aguzzino le impediva di tenere un cellulare e la privava di ogni disponibilità di denaro: intascava per sé il reddito di cittadinanza che la donna percepisce e le sottraeva Carta Acquisti (social card) e Postepay, oltre al codice fiscale. In tal modo le impediva difatti qualsiasi autonomia.
I maltrattamenti sono proseguiti ininterrottamente fino ai primi giorni del 2021, quando si è verificato un episodio che ha spinto la donna a trovare la forza di reagire: l’indagato aveva rinchiuso in bagno la bambina di due anni nata dal loro rapporto, perché infastidito dal pianto della piccola e aveva impedito alla madre di prestarle aiuto. Dopo questo accadimento, approfittando di una temporanea assenza del “compagno”, la donna ha lasciato l’abitazione e si è recata in Questura, dove ha potuto raccontare la sua drammatica vicenda. Oltre ad avviare le indagini, gli investigatori l’hanno sin da subito messa in contatto con un Centro Antiviolenza.
Dopo l’arresto, l’uomo è stato condotto nel carcere di Matera.