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Matera. La Polizia di Stato ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica di Matera, nei confronti di un 46enne, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori aggravati, commesso ai danni dei vicini di casa.
La Polizia di Stato ha notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di quattro soggetti, tra cui una donna, tutti residenti in Bari e di età compresa tra i 32 e i 46 anni. Il reato ipotizzato nei confronti dei quattro indagati è di tentata rapina in concorso pluriaggravata, commessa il 9 marzo 2020 ai danni di una nota gioielleria del centro di Matera.
La Polizia di Stato ha notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di sei soggetti, di cui tre attualmente detenuti in carcere, tutti residenti in provincia di Bari, e di età compresa tra i 34 e i 55 anni. Il reato ipotizzato nei confronti dei 6 indagati è la rapina in concorso pluriaggravata commessa il 4 dicembre 2015 ai danni della filiale di Matera della Banca Carime. Dalla banca venne asportata la somma complessiva di 202.130 euro.
E’ stata fissata per il primo luglio prossimo all'autopsia sul corpo di Emanuela Katia Tundo, la 44enne di Marconia morta al Madonna delle Grazie di Matera lo scorso 19 giugno, 24 giorni dopo un intervento di riduzione dello stomaco eseguito al policlinico San Marco di Zingonia a Bergamo.
La Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria hanno notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 29 indagati, all’epoca dei fatti detenuti nella Casa circondariale di Matera, nei cui confronti è stato ipotizzato il reato di “Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti”. In altri termini, agli indagati viene addebitato, a vario titolo, di aver introdotto di nascosto in carcere alcuni telefoni cellulari e SIM Card e di averli utilizzati violando il divieto di introduzione e uso di telefonini disposto dalla legge e dal Direttore dell’Istituto di pena per ragioni di ordine e sicurezza pubblica.