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Un testimone d’eccezione. Nel giorno della memoria, 27 gennaio 2023, non possiamo non ricordare un valoroso eroe pisticcese della 2° Guerra Mondiale. Per quello che coraggiosamente fece e per l'esempio che riuscì a dare.
Parliamo del nostro concittadino Antonio Sisto, ormai diventato il simbolo pisticcese della Shoah, scomparso da diversi anni e che può essere considerato a tutti gli effetti, vero e proprio eroe per come si comportò negli anni della sua prigionia in Germania. Una storia toccante e incredibile, che qui raccontiamo.
Richiamato alle armi nell’agosto 1939, fu il trombettiere del 13° reggimento “Perugia” della II° Armata dell’esercito italiano. L’8 settembre 43, a Spalato in Dalmazia, sopraffatte da soverchianti truppe tedesche, le forze italiane di cui faceva parte, furono costrette alla resa. Dopo la cattura, l'internamento in uno dei lager nazisti (Norimberga), dove fu utilizzato ai lavori forzati per scopi militari e dove rimase fino al luglio 1945, quando fu liberato dagli americani. Durante la prigionia Sisto aveva rifiutato la liberazione offerta, proprio per non combattere contro i suoi connazionali, come gli veniva imposto. Un grande atto di coraggio il suo, che può valere da esempio per tutti quei soldati che durante l’ultima guerra si sacrificarono anche a costo della vita nel nome dalla madre Patria. Il 6 agosto 1981, Sisto fu fregiato del distintivo d'onore alla memoria, riservato ai combattenti per la libertà d’Italia 1943/45, con provvedimento firmato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini con la motivazione: "Essendo stato deportato in lager e avendo rifiutato la liberazione per non servire l'invasore tedesco e la Repubblica Sociale durante la resistenza, viene autorizzato a fregiarsi, ai sensi della Legge 1.12.77 n.907, del distintivo d'onore per i Patrioti Volontari della Liberta".
Inoltre Sisto, è stato decorato di 2 croci e di una medaglia di bronzo, sempre al valore militare. Da vero soldato d'onore, Antonio Sisto attraverso quel valoroso gesto, aveva dimostrato grande carattere non piegandosi ai voleri del nemico nazista che comunque, in modo coatto, gli impose di andare a lavorare in fabbrica per sopperire alla emorragia di militari tedeschi trasferiti sul fronte russo.
Purtroppo Sisto, non ebbe il piacere e l'onore di fregiarsi dell'ornamento che lo Stato Italiano gli aveva riservato, in quanto, emigrato proprio in Germania, era rimasto sfortunatamente vittima di un incidente sul lavoro ad Hocheneim dove morì il 6 marzo 1970.
Recentemente, a dimostrazione che lo Stato non dimentica i suoi eroici combattenti, anche se dalla fine del secondo conflitto Mondiale sono ormai trascorsi oltre 70 anni, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato disposto in forma solenne il conferimento di una medaglia d'onore ritirata personalmente il 27 gennaio 2012 dal figlio dottor Michele, già Segretario Generale del Comune di Pisticci. “Un riconoscimento - ha dichiarato il figlio - che sarebbe stato bello se a ritirarlo personalmente fosse stato proprio il caro papà, magari insieme a mamma che non c’è più. Un grande attaccamento alla madre Patria il suo, che lui ha servito con onore attraverso la guerra e la dura prigionia in una terra, la Germania, che poi, a distanza di anni, gli è stata fatale”.
Michele Selvaggi