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Sicurezza alimentare e qualità delle produzioni vanno di pari passo e possono contare su una componente fondamentale del sistema di controllo del settore agroalimentare; le analisi multiresiduali.
Se ne è discusso nel convegno sul tema «Agricoltura, ambiente e salute: l'importanza delle analisi multiresiduali per la sicurezza e la qualità nel settore agroalimentare» organizzato a Pisticci Scalo nella sede dello Studio Analisi Chimiche e Ambientali, il laboratorio di analisi che fornisce consulenze alle aziende e servizi di supporto analitico nel settore alimentare, agricolo e ambientale che ha promosso l'evento. In primo piano la tutela del consumatore, e il rispetto delle normative vigenti per le aziende agroalimentari al fine di verificare e garantire la conformità e la salubrità dei prodotti alle disposizioni legislative, offrendo sul mercato alimenti di qualità e sicuri.
Silver Giorgini, direttore Qualità e Innovazione del Gruppo Orogel ha evidenziato l'impegno del primo gruppo italiano nella produzione di vegetali freschi surgelati, finalizzato alla sostenibilità ambientale. Intervento concretizzato attraverso le attività di ricerca sul campo con cui si stanno attuando strategie di produzione a Residuo Zero, mentre molte filiere del gruppo sono già certificate in tal senso. Sui limiti massimi dei residui ha relazionato Ada Brambilla della BDF srl, Banche dati agrofarmaci e fertilizzanti per agricoltura integrata e biologica, che sviluppa banche dati in agricoltura per un impiego corretto dei mezzi tecnici nel rispetto delle norme. «I limiti massimi residui - ha rimarcato Brambilla – subiscono variazioni ogni anno e la loro conoscenza è gestione è fondamentale, sia per i laboratori di analisi incaricati di verificare il rispetto dei limiti, sia per i produttori agricoli che devono prevenire la non conformità dei loro prodotti». Sui controlli e le certificazioni si è soffermato invece Alberto Albertini, responsabile Ispezioni e Certificazioni di Prodotto della CCPB srl (Controllo e certificazione prodotti biologici). «La certificazione – ha detto Albertini – migliora la qualità del prodotto e il suo impatto ambientale, assicura la sicurezza alimentare e rende più efficiente e virtuoso il processo produttivo».
Filippo Corbo della direzione generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata ha focalizzato il suo intervento sulle opportunità rivenienti dai Programmi operativi per le Organizzazioni dei produttori per le azioni di protezione ambientale. «Occorre fare sistema – ha dichiarato Corbo – per garantire la sicurezza alimentare ma anche l'adeguata remunerazione per i produttori agricoli ed è essenziale che accanto alle filiere crescano anche i fornitori di servizi come la presenza dei laboratori per il controllo delle produzioni».
Simone Piedilato della Direzione generale Ambiente e Energia della Regione Basilicata ha evidenziato le attività attuate per la tutela dei suoli e delle falde e gli interventi che mirano a garantire una agricoltura di qualità a beneficio del settore agroalimentare.
Pierpaolo Capece, amministratore unico dello Studio Analisi Chimiche e Ambientali ha illustrato le attività del laboratorio nell'ambito delle analisi alimentari e agrarie finalizzate alla rintracciabilità dei prodotti alimentari ed alle analisi microbiologiche degli alimenti.
Il laboratorio ha ottenuto l'accreditamento per le prove di ricerca di circa 600 principi attivi. Nel corso del dibattito sono intervenuti il sindaco di Pisticci, Domenico Albano, il presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, Domenico Laviola, Francesco Cellini, dirigente per la Ricerca, Formazione e Servizi Avanzati dell'Alsia e Andrea Badursi, presidente nazionale di Italia Ortofrutta.