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Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta alle varie istituzioni a firma dello storico Presidente de “La Pacchianella”, il mitico gruppo folk di Pisticci, che da poco ha festeggiato i 50 anni di vita.
"E’ dilaniante il constatare - inizia così la missiva di Pinuccio Adduci - come la pandemia continui ancora a mietere morte, contagi, indescrivibili sofferenze a tutti i cittadini ed è altrettanto terrificante come il mondo produttivo, economico ed altre branche del tessuto sociale, sono in ginocchio a rischio di totale fallimento e chiusura, e si è solidali, prendendo atto della disperazione esistente. Nel contempo - aggiunge - anche l’intero comparto della Cultura è in fermento, si ribella, ma in questa primaria parte culturale è conglobata la branca della Cultura Popolare e più specificatamente le Tradizioni Popolari, la memoria storica delle nostre radici e del tempo passato.
E di queste tradizioni - continua - i gruppi folklorici sono i veri mattatori che le mantengono in vita divulgandole con i loro stupendi componenti. Ma di essi - denuncia Adduci - nessuno parla. Vengono obliati e la pandemia li sta soffocando, eppure è un gigantesco popolo in movimento! Un patrimonio!
Non basta celebrare la giornata Nazionale del Folklore, se i gruppi non possono programmare ed essere i veri attori! L’UFI - Unione Folklorica Italiana - con il suo solerte e dinamico presidente Mino Meloni, è stato ricevuto a livello Ministeriale, e purtroppo non vi è stato seguito. Mezzo secolo di vita e di intensa attività della nostra “Pacchianella” - che a più riprese ha rivolto istanze alla Regione di Basilicata, ai Comuni, alle Pro Loco, ai Gruppi Folk Lucani e ad altre branche istituzionali, chiedendo che anche i gruppi citati debbano avere la possibilità di accedere ai programmi previsti, anche economici, per il sostentamento, visto che essi sono fermi da mesi e mesi e senza via di scampo!
Assurdo, inconcepibile, nessun cenno di adesione e interessamento. Insomma, una profonda delusione! Queste assenze, che hanno il sapore del dissenso, non vogliono significare che, chi di competenza non debba dare con estrema sollecitudine, risposte certe, positive, concrete, perché tutti i sodalizi citati non possono perire miseramente. E non si protesta nelle piazze, perché sarebbe inutile! Ci vogliono i fatti!”.
Avviandosi a conclusione, nell’appassionata lettera di Adduci, si legge ancora: “Si torna a ribadire che vi sono effettivamente incombenze ben più importanti di quanto esposto, ma il “Mondo Folklorico” composto da veri artisti, non può essere considerato un mondo invisibile”.
Adduci, si sa, scrive con la passione e con l’entusiasmo che ha donato al folklore, dalla età giovanile (oggi 81enne) e non si sente di sottacere tale macroscopica dimenticanza.
“Si confida - conclude - nel senso di responsabilità degli enti preposti ed i Gruppi Folklorici Lucani ( si afferma con il dovuto rispetto per tutti) facciano sentire la loro voce: coltivare solo il proprio orticello non ha senso, ricordando che l’opera che si mette in campo è universale ed ha un valore storico e sociale di elevata importanza”.
La Pacchianella - va ricordato – è un gruppo che ha fatto la sua storia facendo conoscere ovunque il folk pisticcese e lucano, non solo nella nostra regione, ma in tutta Italia e anche nel mondo.
In occasione dei 50 anni, presentato un nuovo inno del gruppo, “Terra mia” con parole del compianto Prof. Mimì Miolla e musica del maestro Antonello Laviola.
Michele Selvaggi