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“A distanza di due anni dalla nostra prima proposta, come Cgil, di individuare la Basilicata come hub energetico dell'idrogeno e di indirizzare le politiche di sviluppo produttivo, nel passaggio al no oil, su settori produttivi della green economy ad alto valore aggiunto e occupazionale, apprendiamo con soddisfazione che la Regione Basilicata ha finalmente gettato le prime basi per cogliere appieno le potenzialità di investire nel campo dell’idrogeno quale opportunità di sviluppo economico e produttivo della nostra regione, soprattutto in questa fase di transizione ecologia e di passaggio dalle produzioni oil&gas a quelle no oil”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa commentando la notizia della candidatura della Regione al bando del Mit per il Pnrr.
“Da tempo – continua Summa - la Cgil ha lanciato la sfida della transizione ecologica quale condizione fondamentale dello sviluppo della Basilicata, chiedendo investimenti su politiche di decarbonizzazione, ricerca e trasferimento tecnologico, trasporto e stoccaggio per l'utilizzo delle risorse energetiche da fonti rinnovabili, con particolare riferimento al green idrogeno, al solare, all’eolico e all’idroelettrico al fine di costruire l’alternativa di sviluppo al post petrolio. Come sindacati – aggiunge Summa – abbiamo consegnato alla giunta regionale proposte di sviluppo e di interventi per il rilancio della nostra regione che puntano dritti alla transizione ecologica: dai progetti di ricerca sullo sviluppo di tecnologie di utilizzo dell’idrogeno verde alla ricerca e all’implementazione di tecnologie per il recupero e la rigenerazione delle batterie e la riconversione delle sue componentistiche.
Avere individuato e mappato i siti produttivi dismessi sui quali poter realizzare gli impianti di produzione e stoccaggio di idrogeno e che ricadono, tra l’altro, in gran parte delle aree industriali della regione, è un primo passo importante per finalizzare e attrarre investimenti produttivi in uno dei settori innovativi della green economy, ma non il solo, come auspicato in questi ultimi anni.
Adesso, il passaggio successivo, dovrà essere quello di promuovere e finanziare, con il bando regionale rivolto al sistema delle imprese e della ricerca, lo sviluppo di progetti di investimento sull’idrogeno in grado di generare ricadute economiche ed occupazionali sul nostro territorio.
L’obiettivo – sottolinea il segretario - dovrà essere quello di realizzare un programma di investimenti nella transizione energetica coinvolgendo anche i grandi players che operano in Basilicata, a partire da Eni e Total, che metta a sistema le varie potenzialità di energia rinnovabile realizzabili sul territorio sfruttando le risorse naturali disponibili quali acqua, biomasse, sole e vento, partendo dalla bio raffinazione, dall’idrogeno e anche dalla individuazione di parchi eolici e fotovoltaici, provando a costruire tutta la filiera produttiva e di rigenerazione del riuso e del bio smaltimento connesso.
È però importante evidenziare – conclude Summa - che affinché la transizione ecologica possa essere efficiente ed efficace, come è stato appena dimostrato per il settore dell'idrogeno, è di fondamentale importanza che la Regione si doti di un piano regionale delle aree idonee alla sostenibilità ambientale, che a oggi sembrerebbe ancora non esistere, quale strumento di pianificazione territoriale delle azioni attuative connesse alle politiche di transizione ecologica, su cui indirizzare a priori le progettualità gli investimenti nel campo delle differenti forme di energia rinnovabile e delle produzioni ecosostenibili”.