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Ci ha pensato il presidente Bardi a ravvivare un martedì grasso sottotono a causa delle varie emergenze che ormai accompagnano la quotidianità.
Una conferenza stampa annunciata last minute, durante la quale Bardi ha annunciato di aver azzerato le deleghe in giunta e allungato i tempi della crisi di un’ulteriore settimana.
Era evidente che all’interno della maggioranza non si stesse riuscendo a trovare una quadra. Seppur in maniera molto pacata, Bardi ha bacchettato la sua coalizione, resasi protagonista di una sorta di mercato delle poltrone. Bene la presa di coscienza da parte del Presidente di fronte a cotanta irresponsabilità nel bel mezzo di un contesto politico, economico e sociale che rischia di avere grossi contraccolpi a causa della guerra in atto ai confini dell’Unione Europea. Una irresponsabilità che tocca direttamente anche i vari coordinatori dei partiti di maggioranza che tengono al guinzaglio i rispettivi consiglieri regionali. Occorrerebbe uno scatto di orgoglio da parte di questi ultimi che, purtroppo, sappiamo bene essere senza alcuna prospettiva a medio-lungo termine e soprattutto non autosufficienti dal punto di vista politico.
Apprezziamo - inoltre - la volontà di dialogo di Bardi con la minoranza, occasione nella quale non potremo che ribadire le nostre priorità per il resto della legislatura. Tuttavia, se l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di vivacchiare e riproporre i soliti teatrini in Consiglio Regionale, è evidente che l’unica via per uscire dal pantano è quella di ritornare alle urne prima possibile.
Sappiamo bene che una scelta del genere potrebbe impattare sulle strategie volte all’attuazione del PNRR, ma siamo altrettanto consapevoli che questa maggioranza al momento non offre alcuna garanzia solida al riguardo. Il cambio di passo annunciato da Bardi deve essere concreto: i cittadini lucani non possono attendere i comodi dettati da qualche segreteria romana e sono sfiancati dal riproporsi di queste infinite beghe tra i componenti della coalizione di centrodestra.