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Oltre il 20% dei produttori partecipanti al 18° Premio regionale Olivarum sono associati all’Oprol con ben 15 etichette tra le eccellenze degli extravergini di oliva Lucani in gara. A riferirlo è l’Oprol che conta circa 3000 soci, di cui circa 2000 in provincia di Potenza e circa 1000 in provincia di Matera, e oltre 2.200 oliveti. La filiera è costituita dai soci olivicoltori, da 4 centri di raccolta olive situati a Lavello, Montescaglioso, Grassano e Ferrandina, da 4 tecnici agronomi presenti su tutto il territorio regionale, da 7 frantoi che producono olio extra vergine di oliva e commercializzano direttamente al consumatore finale, e da una rete commerciale indiretta che commercializza sempre direttamente al consumatore finale e quindi alle famiglie, in Italia e all’estero. La media aziendale è di 1,4 ettari.
A Melfi trionfo per l’azienda agricola Filomena Carriero di Montescaglioso sul podio della XVIII edizione del Premio Regionale Olivarum e ottiene anche la menzione speciale per il Mono varietale.
Menzioni speciali per “Biologico”: impresa agricola Pepe Luciano di Albano di Lucania; “IGP Olio Lucano”: G&D Srl D’Oronzo Giuseppina di Colobraro; “Prodotto di Montagna”: azienda agricola Olearia Santa Maria di Castelluccio; “DOP Vulture”: Frantoiani del Vulture. Le altre aziende associate Oprol: MD Corona di Tricarico; frantoio oleario Pessolano di Garaguso; Frantoio fratelli Garaguso di Ferrandina; Tenuta Golfi Grassano; Tre Colli di Montescaglioso; Biologica Vignola; La majatica A. Valluzzi; Azienda agricola fratelli Dolce di Accettura; Azienda agricola Priore Francesco Vietri; Oro verde Ferrandina
Commento del presidente Oprol Paolo Colonna: “È la conferma del grande lavoro che stiamo facendo come organizzazione di produttori per la divulgazione l’innovazione sulla filiera olivicola Lucana.I risultati non mancano e centrare alcuni obiettivi e possono solo che dare grandi soddisfazioni per i produttori Lucani. Certo che oggi il premio Olivarum ormai maggiorenne ha bisogno di un respiro interregionale. L’esigenza più forte è di supportare nelle scelte di marketing e di vendita di prodotto le produzioni agroalimentari Lucane oltre i confini regionali e anche nazionali al fine di rendere in misura maggiore la remunerazione degli olivicoltori in un sistema di filiera chiaro e concreto che punti alla qualità, a fare aggregazione e soprattutto ridurre alcuni importanti costi di gestione. Ormai produrre un olio di qualità nonostante i numeri è una certezza, è una garanzia in Basilicata. Sempre più la nostra organizzazione di produttori deve lavorare per coordinare al meglio tutti i nostri associati al fine di avere un sistema olivicolo Lucano che si contraddistingua in termini qualitativi prodotto e d’innovazione di processo. Sicuramente – conclude Colonna- le prossime misure di emanazione da parte sia del PSR regionale PNRR sono a supporto di questi obiettivi. Il prossimo futuro è realizzare progetti di economia circolare, consolidare l’aggregazione del prodotto, collocare sotto l’unico marchio le eccellenze lucane”.