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Convocare una conferenza programmatica aperta alle imprese, ai sindacati e agli esperti di settore per analizzare i siti più idonei e scegliere la soluzione ideale che va indicata al Governo entro Marzo 2023. La Val Basento può essere sito strategico.
“Ora che la Basilicata è ufficialmente tra le cinque le regioni interessate all’attuazione di questa misura del Pnrr, con Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria e Puglia, nessuna scelta che riguarda l’intera regione dovrà essere fatta - come fino ad oggi - in quattro stanze segrete. Ogni decisione deve arrivare a conclusione di un confronto - anche pubblico - e da un indispensabile lavoro istruttorio tecnico-scientifico. Unica via per decidere consapevolmente, strategicamente e in maniera condivisa per il bene dell’intera comunità regionale.
Si concentrino le attenzioni per far assumere un ruolo fondamentale all’area della Val Basento che ha tutte le carte in regola per candidarsi di diritto ad essere il sito di riferimento del progetto. Per vocazione e infrastrutture naturali esistenti, uniche a livello regionale e non solo. Potrebbe diventare il primo distretto industriale italiano totalmente decarbonizzato, favorendo la localizzazione di imprese interessate a minimizzare l’impronta di carbonio dei propri prodotti, potendo contare su energia termica ed elettrica, prodotte in parte o totalmente con idrogeno.”
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Presidente Bardi - prosegue il consigliere Braia - rimaniamo in attesa di conoscere quali saranno i contenuti del protocollo. E’ evidente che oltre agli insediamenti industriali sulla filiera dell’idrogeno, si debba prevedere anche l’individuazione dei progetti di ricerca collaterali, sempre uno per Regione. Diventa per noi sicuramente realizzabile l’ipotesi di creare il Centro di ricerca per lo sviluppo dei settori industriali dell’idrogeno, sito all’interno del distretto industriale della Val Basento, cogestito da imprese e enti di ricerca per affiancare le imprese italiane e supportarle nell’ultimo miglio di sviluppo di prodotto dell’intera filiera delle tecnologie di utilizzo dell'idrogeno.
Gli ex pozzi esausti del gas (Eni) e naturali possono diventare ideali e strategici siti di stoccaggio per l'idrogeno. Vi sono tante aree destinate un tempo a siti produttivi, oggi dismesse, enormi spazi a disposizione, e la ZES che per estensione è il 50% di quella regionale. Vi è il know how della comunità e delle imprese potenzialmente fruitrici dell’idrogeno stesso, da sempre impegnate nei settori dell’energia e della chimica anche green. Fattori determinanti da inserire nella matrice dei requisiti che porteranno alla scelta dell’area per la Hydrogen Valley lucana, senza campanilismi ma nell’esclusivo interesse regionale e nazionale.
La Val Basento da oltre 20 anni aspetta la sua occasione per il rilancio industriale e occupazionale: oggi il governo Draghi ci offre l’opportunità di proiettare l'intera provincia materana in un meritato futuro produttivo che ancora stenta a decollare. Potremmo realizzare proprio in Val Basento sistemi avanzati di produzione energetica da fonti rinnovabili, costruire elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, far nascere infrastrutture per la compressione, la distribuzione e lo stoccaggio del gas Idrogeno per usi industriali, residenziali e di mobilità sostenibile. Auspicabile una visione di progetto sinergico con Stellantis di Melfi e con l’indotto da salvaguardare e riconvertire.
Nel febbraio scorso 9 sindaci dell’area, Pisticci, Ferrandina, Bernalda, Grassano, Miglionico, Salandra, Grottole Garaguso hanno chiesto espressamente al presidente Bardi e al consorzio industriale di Matera la necessità di aprire subito un confronto a tutto campo con le forze datoriali e sindacali, proprio su questa opportunità del PNRR che gli stessi Sindaci avevano segnalato in maniera tempestiva.
Il primo confronto sul tema idrogeno in Val Basento lo abbiamo organizzato il 5 Maggio scorso, proprio a Ferrandina in collaborazione con l’amministrazione del Sindaco Carmine Lisanti e alla presenza dell'On Sara Moretto, capogruppo Italia Viva nella commissione attività produttive della Camera dei Deputati. C’erano i sindacati, i primi cittadini del territorio, le associazioni datoriali, il dirigente Enea Donato Viggiano tra i relatori. Nel suo intervento fece appello alle istituzioni per dare seguito all’istanza delle amministrazioni, alzando il livello di attenzione su quanto il governo nazionale stava mettendo in campo e che la Basilicata, con la Val Basento in particolare, non poteva farsi sfuggire.
Oggi sappiamo che le cinque Regioni capofila - conclude Luca Braia - andranno a individuare i rispettivi progetti di ricerca collaterali a quelli di produzione di idrogeno, per aprire nuove future possibilità sull'impiego di questa fonte di energia. La Basilicata, piccola terra del “fossile” che da oltre 20 anni produce da sola l’80% di petrolio e gas in Italia, deve a nostro avviso, a pieno titolo, essere protagonista attiva del cammino che il nostro Paese intende effettuare verso la transizione ecologica, come previsto dalle missioni del Pnrr su cui si investiranno oltre 3.5 miliardi di euro. Dopo decenni di silenzi e ritardi, non si prendano decisioni senza aprire immediatamente un confronto tecnico-scientifico e anche pubblico-politico. Dobbiamo arrivare con consapevolezza alla scelta migliore. Il treno del futuro ha bisogno di partire nel posto giusto, magari candidando proprio la Val Basento quale sito strategico, e con il piede giusto.”