Lunedì, 23 Dicembre 2024

Venerdì 15 novembre 2024, alle ore 16:00, nella sala consiliare del Comune di Ferrandina si terrà un incontro pubblico per illustrare i dettagli dell'acquisizione di Greenswitch e il nuovo piano industriale da parte della società inglese Hydrogen Valley Ltd.


Saranno presenti all’iniziativa i rappresentanti di Hydrogen Valley Ltd, le istituzioni regionali e provinciali, associazioni sindacali e datoriali.

Siamo arrivati in Basilicata, terra ricca di sorgenti ed invasi, all'emergenza idrica. I problemi, mai anticipati, si affrontano soltanto, con pressappochismo, quando non si possono più rimandare.

In estate il consorzio di Bonifica, prima di analizzare le acque del Basento ordina la realizzazione di impianti in territorio di Pisticci per emungere acqua dal suo alveo, che non saranno mai utilizzati per la presenza di cromo proveniente dalla zona industriale basentana, Escherichia coli ed altri coliformi provenienti dagli scarichi fognari urbani non depurati. Si arriva all'inverosimile quando il consorzio di bonifica procede al prelievo di acqua di fogna a valle del depuratore, non perfettamente funzionante, di Marconia immettendola in rete con il suo ricco carico di Escherichia coli indirizzandola alla vasca di Serra Marina e distribuendola agli ignari agricoltori.

Appurata la carica di bacilli coliformi, determinata dal mal funzionamento degli impianti di depurazione o peggio ancora dalla loro totale assenza in molti comuni fra cui Pisticci, cosa si è fatto per eliminarla pur in presenza di finanziamenti certi? Perché le zone SIN, Tito e Val Basento continuano ad essere tali pur registrando la presenza di finanziamenti per la bonifica? Come si fa ad autorizzare la realizzazione di un impianto che possa emungere acqua dal Basento per convogliarla nella diga Camastra, in prossimità di Albano, dove arrivano oltre ai reflui cittadini anche quelli del SIN di Tito e della zona industriale di Potenza, e non prima di Tito stessa? Come si fa a commettere l'errore di considerare il fiume, con l'acqua in movimento e mai la stessa nell'arco non della giornata, ma di poche ore, alla stregua di un lago? Se gli esami eseguiti da Arpab hanno evidenziato la presenza oltre soglia di tensioattivi e fosfati in data ad esempio 6 novembre chi garantisce che in data odierna la situazione non sia peggiorata?

L'emergenza idrica è da attribuire certamente ai cambiamenti climatici, ma anche all'incuria generata dalla mala politica e dalla pochezza di una classe dirigente ad essa asservita.

E' quanto dichiara con una nota Vito Di Trani, già sindaco di Pisticci

Dopo un periodo di industrializzazione finalizzato ai grandi investimenti ed occupazione, Anic ed indotto, contavano circa 10 mila addetti sino agli anni 90; inizia poi per il territorio un preoccupante declino occupazionale, economico, sociale ed ambientale. Il reddito medio pro capite si riduce del 25% e il tasso di occupazione aumenta vertiginosamente, parimenti anche l'esodo e l'emigrazione. La popolazione passa da circa 20 mila abitanti ai circa 16500 degli ultimi 2 anni. Il tentativo della cosiddetta reindustrializzazione fallisce miseramente e si riduce a qualche piccola azienda privata e alla realizzazione degli impianti della Tecnoparco la cui attività è ben nota per gli inquinamenti e per i grandi profitti e non solo. Il contentino dell'aviosuperficie, al servizio di chi non si è mai capito, resta un semplice proposito. La bonifica dell'area SIN resta lettera morta di area inquinata ed inquinante e una ferita per il sistema agro ambientale. Il progetto per la realizzazione degli argini fluviali del costo di 117 miliardi di michettiana memoria ha portato e continua a portare disastri ambientali le cui conseguenze vengono pagate sistematicamente con allagamenti dei fondi agricoli prospicienti alle golene fluviali i cui danni vengono subiti dagli agricoltori della Val Basento.

Si perde nella notte dei tempi la data di inizio dei lavori per la Messa in sicurezza della S.S. Basentana407 lunga più di 100 Km a partire da Metaponto e raggiungere il capoluogo.

“In Basilicata ci sono varie emergenze ecologiche.

Una, molto pericolosa, riguarda l’area ex Daramic nella zona industriale di Tito.

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