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“A nome del Consiglio dell’Ordine, interpretando i sentimenti di solidarietà da parte di tutti gli Iscritti, il Presidente stigmatizza l’episodio di violenza di cui è stato vittima il Collega Dott. Salvatore Tardi durante l’espletamento della Sua attività professionale, da parte del familiare di un Utente ricoverato presso l’Ospedale di Matera”
E’ quanto scrive in una nota stampa il Presidente OMCeO Matera, Dott. Francesco Dimona, che poi prosegue:
“Il Consiglio dell’Ordine esprime solidarietà e vicinanza al Collega Tardi per la grave aggressione ingiustamente e proditoriamente subita, in considerazione anche del fatto che tali vili episodi di violenza si perpetuano a ritmo crescente in tutte le sedi in cui i Medici sono chiamati ad operare (Ospedali, PS e Guardie Mediche) con spirito di abnegazione, particolarmente evidenti in questo periodo di carenza di Organico nelle Strutture Sanitarie già fortemente stressate dall’intensità degli eventi pandemici che ci affliggono oramai da più di due anni.
L’Ordine professionale, a tutela della dignità e della professionalità degli Iscritti, si riserva di costituirsi Parte Civile nel proseguo di un eventuale Procedimento Giudiziario”.
Sulla stessa linea la Cisl Medici che comunica quanto segue:
“In una nota la Cisl Medici Basilicata esprime indignazione e manifesta piena solidarietà al medico aggredito nei giorni scorsi dal familiare di una paziente ricoverata all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Secondo il sindacato “si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che si consuma ai danni di professionisti sanitari durante l’espletamento delle proprie funzioni. Le aggressioni e gli atti di violenza nei confronti di operatori sanitari rappresentano un fenomeno in crescita che, oltre a deteriorare le condizioni di lavoro e la qualità della sicurezza delle cure, risulta un vero e proprio rischio lavorativo da contrastare con specifiche misure di prevenzione. Qualunque siano le motivazioni e i fattori di rischio, è fondamentale aver chiaro che la violenza ha un’eziologia multi-fattoriale, determinata non solo dalle caratteristiche personali dell’aggressore e della vittima, ma da molteplici fattori culturali, organizzativi, situazionali e sociali”.
Per la Cisl Medici “il ripetersi di tali eventi impone il bisogno di interventi concreti, andando oltre alla rituale esecrazione e condanna di ogni singolo episodio”. Va in tal senso la proposta lanciata dalla federazione di costituire un osservatorio regionale sul problema della violenza contro gli operatori sanitari “con lo scopo di monitorare le segnalazioni di atti di violenza e il livello di attuazione delle misure di prevenzione e contrasto”.
La Cisl Medici ricorda che “il ministero della Salute riconosce la violenza su operatore come evento sentinella e ciascun evento va trattato secondo questa natura, con un’analisi accurata che deve condurre ad una chiara identificazione dei fattori di rischio e alla conseguente implementazione di azioni preventive. Siamo certi che la direzione aziendale dell’Asm si attiverà in tal senso e metterà in atto ogni misura utile a tutela del proprio dipendente aggredito e dell’evidente interesse aziendale leso in quanto la struttura, in un periodo di grave criticità di personale, è stata privata di una risorsa umana cui è stata riconosciuta una prognosi di sette giorni”.