Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770
Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009
Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
+(39) 328 447 4326
redazione@pisticci.com
Sono saliti a 139.792 i lucani ufficialmente residenti all’estero, secondo i dati diffusi stamani a Roma dalla Fondazione Migrantes: “in un anno” è scritto in una nota “hanno lasciato la Basilicata 698 persone, delle quali 301 donne e 397 uomini”.
Alla data dell’1 gennaio 2022 risultano residenti in regione 539.999 persone, a fronte dei 547.579 all’1 gennaio 2021. “Il flusso migratorio” ha spiegato il presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, Luigi Scaglione, che da anni collabora con la Fondazione “ha subito un rallentamento, dato che nel 2020 gli emigrati erano stati 1.080. E tra i 698 del 2021 si annovera anche una buona percentuale di pensionati o di familiari che seguono i loro figli”.
“I flussi lucani, come abbiamo sempre evidenziato” ha aggiunto “continuano a privilegiare la residenzialità in Argentina, Germania, Svizzera, Brasile. E tra i luoghi di origine dei migranti dalla provincia di Potenza, in testa in Basilicata resta in termini assoluti Marsico Nuovo, seguito da Potenza e Lauria che sorpassa San Fele. In testa alla classifica dei luoghi di partenza dei lucani per incidenza percentuale sulla popolazione, resta Castelgrande, seguito da Montemurro, con uno strano avanzamento di migrantes all’estero da Sasso di Castalda che passa da 832 unità dell’1 gennaio 2021 a 1.010 unità alla data dell’1 Gennaio 2022”.
“Senza una politica seria di incentivazione e conoscenza del fenomeno del turismo di ritorno” ha proseguito Scaglione “anche i fondi di rigenerazione dei borghi rischiano di essere pane per pochi eletti senza risultati e i lucani continueranno inesorabilmente a sparire e partire. Bisogna incentivare i flussi attraverso il nostro sistema delle associazioni, delle federazioni e degli Sportelli lucani, altrimenti finanziare le agenzie turistiche produce effetti marginali e senza prospettive”, ha concluso.