“Quello che si è consumato nell’ultimo Consiglio comunale, riunito in presenza per la 1° volta dopo il lockdown, segna, per ciò che riguarda la mia esperienza di cittadino interessato da non pochi lustri alla politica locale, un record della indecenza, sia per il tenore che per la quantità di accuse infamanti che, opposizione e maggioranza, si sono scambiate.
Accuse alle quali tutti i soggetti interessati hanno l’obbligo di rispondere con adeguati ed esaustivi chiarimenti, pena l’alimentazione di un esplosivo mix di antipolitica e sfiducia nelle Istituzioni.
Egregi Consiglieri, come volete che i Cittadini reagiscano di fronte ad accuse reciproche di atteggiamenti mafiosi nella gestione della “Casa comune?”
Lo spettacolo poco edificante, a dir poco, che avete alimentato durante il Consiglio comunale di martedì scorso, 29 settembre, non può passare inosservato, come se nulla fosse accaduto, come se non si fosse consumata alcuna offesa a danno dei cittadini.
Non potete sfuggire all’obbligo della verità, le cose le dovete dire fino in fondo, facendo nomi e cognomi e spiegando i fatti in maniera chiara e comprensibile. Altrimenti il vostro è un atteggiamento che, ben lungi dall’onorare il mandato di coloro che in voi hanno riposto fiducia, rischia di trasformarsi in qualcosa di molto diverso, pericolosamente assimilabile a quello omertoso, tipico degli ambienti mafiosi.
I cittadini desiderano conoscere le ragioni per le quali la giunta Verri a poco più di sette mesi dalla scadenza del proprio mandato elettorale, abbia pensato di assumere a tempo pieno ed indeterminato, prima due dirigenti, l’uno all’ufficio tecnico e l’altro all’ambiente, poi uno solo, all’ufficio tecnico.
Era in debito di qualcosa nei riguardi di qualcuno, magari di qualche dirigente a termine del Comune?
E questo qualcuno è, per caso, il dirigente che è stato assunto a tempo pieno ed indeterminato presso l’ufficio Tecnico? E perché all’ultimo momento si è deciso di non assumere il secondo dirigente? Sarà per caso, perché si pensava che dovessero assumerlo presso qualche altro Comune vicino?
Cosa voleva intendere il consigliere Di Trani quando asseriva che l’amministrazione Verri aveva usato modi mafiosi nella gestione delle procedure di nomina del dirigente l’ufficio tecnico?
E cosa voleva dire la sindaca Verri quando asseriva che Di Trani durante il suo mandato di sindaco ha fatto del metodo mafioso la sua Bibbia? A quali lavori di 30 Mila euro si riferiva, per i quali da Sindaco ne ha liquidati 300 mila ai suoi amici? Ci può dire chi sono questi amici e perché ha liquidato loro 300 mila euro piuttosto che 30 mila?
In ultimo, perché Di Trani stizzito dalla fuoriuscita dalla lista di Forum Democratico del Consigliere Domenico Albano ha velenosamente sottolineato che per quanto gli riguardava, il Consigliere Albano era fuoriuscito dal Forum Democratico quando, durante il proprio mandato di Sindaco, in sua assenza, firmò incautamente un atto che consenti al gruppo IULA l’allargamento della discarica di rifiuti speciali nel comune di Pisticci in contrada Pantoni?
Alla luce di quest’ultima rivelazione, possiamo chiedere all’attuale consigliere di minoranza Dr. Domenico Albano, all’epoca della giunta Di Trani vice sindaco, per quale ragione ritenne di autorizzare l’ampliamento di una discarica di rifiuti speciali che operava da trent’anni e che tanta preoccupazione destava e desta nei cittadini, a motivo della poca distanza, circa 1800 metri in linea d’aria, dal versante sud est dell’abitato di Pisticci paese? È a conoscenza il dr. Albano della presenza di un numero piuttosto anomalo di pazienti con malattie autoimmuni che risiedono nella zona del centro abitato più esposta alla discarica di cui trattasi? Per quanto tempo secondo il suo parere una discarica di rifiuti speciali, potenzialmente pericolosa, debba poter funzionare? Non bastano trent’anni? Sinceramente, mai mi sarei aspettato un atto del genere da parte di un Medico.
Tanto detto, al di là di eventuali sviluppi giudiziari futuri, ritengo che la politica, quella vera, debba fare un passo avanti facendosi carico di tutte le responsabilità di quanto accaduto, magari aprendo un pubblico dibattito per chiarire i molteplici dubbi e le tante strane circostanze delle vicende narrate, alcune delle quali tolgono veramente il fiato per lo sconforto che generano, soprattutto quando si intuisce che: “c’è del marcio in Danimarca.”
Francesco Di Benedetto (Commissario Fratelli d’Italia)