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“Per 550 euro al mese lavoriamo come tanti altri colleghi che ricevono uno stipendio tre volte tanto e hanno diritti che noi non abbiamo. Siamo a 60 giorni di presidio h24 davanti alla regione Basilicata: vogliamo la stabilizzazione. Fateci parlare il 1° maggio”.
Segue il testo integrale della la lettera:
“Il 1° maggio di quest'anno sarà Potenza ad ospitare la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil. L'argomento al centro dell'iniziativa sarà l'attualità dei principi e dei valori della costituzione, a 75 anni dalla sua promulgazione. Siamo sicuri che potrà essere sicuramente un'iniziativa rilevante se la stessa si riempirà di contenuti ed è per questo che vorremmo partecipare ed intervenire pubblicamente anche noi dando il nostro contributo. Siamo i lavoratori che fanno parte della platea dei 1800 lavoratori Tis e Rmi della Basilicata, quelli che da 2 mesi sono in presidio permanente presso il palazzo della Regione Basilicata. Siamo quelli che lavorano e impegnati da anni in progetti di pubblica utilità, collocati nelle scuole, nei tribunali, nei comuni, nel verde pubblico e in tanti altri ambienti di lavoro della pubblica amministrazione.
Quelli che in cambio di 550 euro al mese fanno il lavoro come tanti altri colleghi che ricevono uno stipendio tre volte tanto e hanno diritti che noi non abbiamo. Negli anni abbiamo acquisito professionalità e competenze riconosciute da tutti, ma formalmente e nei fatti non siamo neanche degni di essere chiamati "lavoratori". Non abbiamo diritto alla malattia, ai contributi pensionistici, ad un giusto riposo, alla maternità, non abbiamo in verità nessun diritto. All'iniziativa del 1° maggio si parlerà dei valori e dei principi della costituzione, per quanto ci concerne partendo dalle nostre condizioni se vi erano dei principi e dei valori nella costituzione sono stati asfaltati da norme, azioni e operazioni che hanno fatto scivolare sempre più in basso noi lavoratori e i più poveri in questa nazione.
Il primo articolo della costituzione italiana recita che la repubblica in cui viviamo è fondata sul lavoro. Noi che lavoriamo senza nessun diritto ci chiediamo e vi chiediamo è questo il lavoro in cui si fonda questo paese? Assistiamo disabili, guidiamo pulmini dei comuni, visioniamo documenti e atti sensibili in comuni e tribunali, siamo presenti nelle mense scolastiche e tante altre mansioni, in realtà svolgiamo un regolare lavoro ma senza un regolare contratto. Dopo anni di sfruttamento il governo regionale ha tentato di disperderci per poi buttarci sul lastrico, a questo punto siamo scesi in lotta, con determinazione, siamo attualmente un significativo esempio di resistenza dei lavoratori.
Siamo a 60 giorni dall'inizio del presidio permanente presso il palazzo della Regione Basilicata, rivendichiamo il fatto ci spetta una continuità lavorativa, senza interruzioni, adeguatamente retribuita, finalizzata alla giusta stabilizzazione e non ci fermeremo fin quando non otterremmo i diritti che tanti altri già hanno.
Vi proponiamo e vi chiediamo di poter partecipare e intervenire con una lavoratrice Tis e una lavoratrice Rmi, scelte fra quelli protagonisti della nostra lotta, all'iniziativa da voi organizzata a Potenza in occasione del 1° maggio”.