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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Gianni Leggieri e Gianni Perrino
“Con lo scioglimento per mancanza del numero legale della seduta straordinaria del Consiglio regionale, convocata per discutere sui danni provocati dal maltempo ai vigneti, agli oliveti e alle colture cerealicole, è stata scritta un’altra pagina triste della politica regionale.
La maggioranza di centrodestra ha dato dimostrazione, disertando il Consiglio regionale, dello scarso attaccamento verso un tema che si è presentato con tutta la sua gravità e dirompenza.
Definire irresponsabile la maggioranza è poco.
I segnali di un totale disinteresse rispetto a quanto sollevato dall’opposizione sono sotto gli occhi di tutti.
Eppure, l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Galella, ad inizio lavori, aveva sottolineato l’impegno della Regione e la particolarità del momento.
Dopo essersi allontanato dall’aula per un improrogabile impegno, i lavori consiliari sono stati riaperti per poi essere velocemente interrotti: si è verificata la mancanza del numero legale, con conseguente scioglimento della seduta.
La strafottenza e il disinteresse manifestati sono un segnale chiaro. Denotano una mancanza di considerazione verso il Consiglio regionale, massima assise locale nella quale i temi e problemi che interessano la Basilicata e i lucani dovrebbero essere discussi e affrontati.
La convocazione della seduta straordinaria del Consiglio regionale andava proprio in questa direzione. Sarebbe servita per conoscere le iniziative da adottare a sostegno del settore agricolo, messo in ginocchio da oltre quaranta giorni di pioggia intensa.
Tutti i partiti politici presenti in via Verrastro avrebbero potuto dare un contributo di idee da trasformare poi in provvedimenti concreti da parte della Regione.
Nulla di tutto ciò, purtroppo.
Ancora una volta, abbiamo assistito al miserabile teatrino delle prove di forza, dell’indifferenza e della sottovalutazione anche delle prerogative dell’opposizione.
Viene quindi da chiedersi: a chi giova un atteggiamento del genere?
I lucani, compresi quelli che ogni giorno con il loro appassionato lavoro consentono al settore agricolo della nostra regione di esistere e di farsi apprezzare, sapranno di sicuro distinguere tra chi si interessa alla loro quotidianità e chi ha una visione padronale delle istituzioni”.