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Un appello ad azzerare la Tari per salvare le migliaia di agriturismi lucani che da quasi un anno stanno lottando per sopravvivere a causa dei lockdown, delle misure anti contagio e limiti agli spostamenti con il crollo del turismo e il blocco della ristorazione.
E’ quello rivolto da Coldiretti Basilicata e da Terranostra ai Comuni lucani affinchè cancellino la tassa rifiuti per il 2021 così da dare ossigeno alle aziende che hanno già dovuto fare i conti milioni di euro perduti per via dell’emergenza coronavirus. Come Coldiretti e Terranostra, associazione che aggrega gli agriturismo, "già dallo scorso marzo, all'inizio della emergenza epidemiologica – spiega Antonio Pessolani, presidente Coldiretti Basilicata - abbiamo invitato queste aziende ad aderire a qualsiasi iniziativa del Governo messa in campo per contrastare la diffusione del virus, nell'interesse più generale della tutela della salute, anche tramite la sospensione dell'attività di ospitalità. Le conseguenze sono evidenti e i danni sono incalcolabili, sia economico-finanziari che sociali, intere famiglie che avevano dedicato la loro attività a processi di diversificazione legati all'ospitalità sono senza reddito e tale fenomeno è presente su tutta la Regione, dal Pollino alle aree interne della montagna lucana, dal materano al Vulture Alto Bradano”.
Per questo la confederazione agricola lucana chiede misure aggiuntive a favore delle imprese agricole e delle strutture agrituristiche che a causa dell’epidemia hanno subito un azzeramento della domanda e delle presenze che, peraltro, ha portato anche alla diminuzione della relativa produzione di rifiuti. “L’appello che rivolgiamo agli amministratori comunali è quello di deliberare sin da subito proroghe dei termini di pagamento della Tari per il 2021 – conclude Pessolani – è un aiuto importante che speriamo eviti chiusure e dia una mano al turismo, purtroppo già compromesso”.