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“Insieme per ribadire il nostro secco NO all’ipotesi di stoccaggio delle scorie radioattive sul territorio lucano e della provincia di Matera”. Lo ha ribadito con forza il presidente della Provincia di Matera e dell'Upi di Basilicata Piero Marrese nel corso del dibattito promosso dal laicato cattolico e dalla Conferenza Episcopale di Basilicata, presieduto dall'arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Caiazzo.
“Oggi facciamo sentire unanimemente la nostra voce per opporci a questa decisione penalizzante nei confronti delle nostre terre e delle nostre comunità - ha sottolineato il presidente Marrese -. Una decisione che avrebbe un impatto devastante per l'economia dell'intera regione. Nel comprendere l'esigenza nazionale di individuare un deposito che garantisca un sicurezza lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, sottolineiamo la inidoneità della Regione Basilicata, territorio a vocazione turistica, culturale ed agricola, che in passato è stata già tanto penalizzata a livello ambientale, in riferimento alla questione energetica e del petrolio. E per questo proseguiremo la nostra comune battaglia, utilizzando ogni mezzo e ponendo in essere ogni iniziativa con l'unico obiettivo di tutelare i nostri territori e la nostra gente.
Mai come in questo momento occorre unità di intenti ed una posizione unitaria tra tutte le comunità interessate da questa decisione, al fine di creare un coordinamento unico per un'azione comune”, ha concluso Marrese, che ha annunciato di aver chiesto, insieme con l'Anci, di prorogare i tempi per far pervenire le osservazioni tecniche di ulteriori due mesi.