È evidente che tale scelta sia il frutto di una posizione di comodo che guarda al mero dato numerico, senza tener conto delle effettive esigenze della popolazione scolastica e disattende in modo clamoroso le proposte formulate e i numerosi solleciti già mossi dall’I.C. Quinto Orazio Flacco nella persona della sua Dirigente Scolastica Dott.ssa Ines Anna Irene Nesi e dall’intero Consiglio di Istituto presso le competenti sedi istituzionali, al fine di scongiurare le situazioni gravemente pregiudizievoli che la Regione Basilicata sta ponendo in essere ai danni della comunità marconese.

Ed invero, già in data 27 novembre u.s., all’esito di formali interlocuzioni occorse in pubblica seduta con il Sindaco Dott. Domenico Albano e gli amministratori locali, il Consiglio di Istituto dell’I.C. Quinto Orazio Flacco faceva sentire la propria voce chiedendo espressamente, con delibera adottata all’unanimità dei presenti, la conservazione dell’autonomia in capo all’istituto medesimo o in alternativa la restituzione al Flacco di tutti i plessi che allo stesso afferivano prima del precedente dimensionamento. In via subordinata, pur scongiurando l’ipotesi di un accorpamento dei due comprensivi, chiedeva che laddove tale ipotesi si fosse invece concretizzata, si mantenesse nella frazione di Marconia la sede della Dirigenza e degli uffici amministrativi.

Inevase le richieste dell’istituto e appresa la circostanza per cui la Regione Basilicata intendeva comunque perseguire la via dell’accorpamento dell’I.C. Quinto Orazio Flacco all’I.C. Padre Pio da Pietrelcina e dell’attribuzione a quest’ultimo della sede legale e della dirigenza, con nuova delibera del 27 dicembre u.s., puntualmente inoltrata agli organi competenti, il Consiglio di Istituto del Flacco evidenziava come la privazione a carico della comunità marconese della sede dirigenziale avrebbe concretizzato un danno incommensurabile per la comunità scolastica e per i suoi utenti diretti e indiretti e avrebbe svilito la ratio degli atti normativi sottesi allo stesso Piano di Dimensionamento.

È indubbio che a prescindere dai dati meramente formali, la popolazione scolastica del comune di Pisticci inteso nella sua globalità, sia nettamente più numerosa a Marconia che a Pisticci centro, così come più numeroso sia il corpo docente che vive e opera nella frazione, per cui nel caso in cui la dirigenza e gli uffici fossero ubicati a Pisticci centro, si amplificherebbero i disagi legati alla necessità di recarsi nella sede pisticcese per poter fruire anche dei più basilari e ordinari servizi di segreteria.

Peraltro nella sede di Marconia si registra la presenza di plessi e di edifici più idonei, di strutture più adeguate all’assolvimento di impegni collegiali e di una viabilità che rende la frazione più facilmente raggiungibile anche da parte dei fuori sede.

Non deve assolutamente sottovalutarsi, poi, l’ulteriore e preminente circostanza per cui Marconia comprende un bacino territoriale ben più ampio della sua zona urbana e sia punto di riferimento per tutti coloro che popolano le estese zone rurali adiacenti al centro urbano medesimo, ma soprattutto come, nel complesso, sia assai elevato nella frazione di Marconia il rischio di abbandono e di dispersione scolastica, per via della presenza di situazioni socio-culturali peculiari e fortemente a rischio che richiedono una vigile attenzione e la presenza costante del Dirigente nei diversi e più popolosi plessi scolastici.

La richiesta della sede dirigenziale nella sede di Marconia non è frutto di un capriccio o di banali questioni di campanile, ma si lega alla stringente esigenza di continuare a operare nell’interesse della comunità scolastica attraverso azioni concrete di prevenzione e di contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica che, senza il Dirigente e senza gli uffici amministrativi, si rivelerebbero fallimentari, con conseguente impoverimento della comunità tutta.

Il Consiglio di Istituto dell’I.C. Quinto Orazio Flacco muove, allora, l’ennesima accorata richiesta a tutte le istituzioni interessate, affinchè le ragioni espresse non rimangano nuovamente inesaudite e Marconia non venga ancora una volta depredata di ciò che le spetta di diritto.