Venerdì, 22 Novembre 2024

Pisticci centro e la frazione Marconia: due realtà che si integrano e si completano reciprocamente

Mercoledì, 24 Luglio 2024

Pisticci centro e la frazione Marconia sono due realtà locali che si integrano e si completano a vicenda, fermo restando che Pisticci centro deve rimanere la sede naturale, quella della. nascita, per cui non può che conservare il ruolo di centro direzionale e culturale del comune nella sua integrità territoriale.

In ogni caso siamo fermamente convinti per l'unità del nostro territorio e ne auspichiamo una crescita armonica ed integrale.
Le parti che lo compongono sono tra loro complementari, in un rapporto di organicità senza che vi siano posizioni di preminenza  o condizioni  di subalternità: da qui la necessità imprescindibile di preservare un comune unito  che sappia sviluppare appieno le sue potenzialità  e, quindi, possa concretamente inserirsi in un'area che è tra le più forti e trainanti della nostra Regione.

Pertanto, l'obiettivo da perseguire in via prioritaria. è la pacificazione politico-sociale tra le due comunità il cui raggiungimento costituisce il presupposto per un governo stabile della comunità.

Per ottenere tali obiettivi il nostro territorio comunale deve essere maggiormente unificato tra le due parti attraverso collegamenti più rapidi e sicuri, con la realizzazione di un progetto di viabilità che preveda la costruzione o il completamento di strade che riducano le distanze, diano anche dal punto di vista fisico il senso di una più completa comunanza. I due centri urbani, oltre che essere avvicinati, devono essere collegati da una più fitta rete di corse di servizio urbano sì da permettere ai cittadini incontri e scambi più comodi e frequenti. Sarebbe superfluo sottolineare l'importanza che questo avrebbe nel rafforzare la consapevolezza del nesso che intercorre fra i 2 centri, che restano certamente i poli di vita fondamentale della nostra comunità intorno ai quali deve ruotare tutta l'attività della pubblica amministrazione.

Venuto meno il vincolo di inedificabilità nei rioni dirupo e croci del centro storico, consentire accorpamenti e ristrutturazioni, il recupero e la riqualificazione di quartieri che devono essere conservati e destinati ai fini relativi alle necessità attuali.

Nel quadro del recupero e ristrutturazione, occorre pensare ai servizi ed ai parcheggi di quartiere che è possibile fare, ai servizi igienici, indispensabili per i turisti che sempre più numerosi visitano la nostra città; c'è la necessità di recuperare qualche spazio e bisogna avere il coraggio per recuperarlo.

Occorre occuparsi delle periferie per bonificarle, curare l'aspetto estetico, i servizi essenziali: acqua, luce, telefono e fognatura; promuovere e sostenere attività artigianali, individuando anche piccole aree PIP, promuovere l'utilizzo dell'abitato di Pisticci contro qualsiasi forma di rassegnazione, bisogna assumere preciso impegno nell'intento precipuo di completare e potenziare il consolidamento dell'abitato del centro storico.

La stabilità di Pisticci centro può subire nuovi ''attentati geologici'', dal momento che intere parti di esso si presentano indifese ed esposte, quindi, a rischi idrogeologici costanti.

Basti pensare al rione tredici, a piazza Sant'Antonio, che rappresenta un serio e concreto pericolo per la stabilità della zona: il che sarebbe un immane disastro per l'intera comunità.

L'inerzia dalla pubblica amministrazione è deprecabile, con risvolti concreti di ordine penale per omissione di adozione di atti amministrativi conseguenziali.
Per Pisticci centro, riteniamo ancora importante operare per il recupero del patrimonio edilizio esistente nel centro storico, in particolare, palazzo Rogges, attualmente in uno stato di assoluto degrado e di abbandono: destinarlo ad uso pubblico come sede naturale del museo cittadino.

Infine, si suggerisce la costruzione del mercato coperto, evitando l'attuale spettacolo poco decoroso delle tante bancarelle sulle quali i venditori ambulanti espongono le merci, con diversa utilizzazione di piazza Sant'Antonio, che potrebbe diventare piazza ''Aldo Moro'', con monumento del grande statista assassinato, a ricordo perenne delle vittime della violenza terrorista.

Bisogna, infine, curare l'aspetto estetico del paese: impedire le ristrutturazioni, pur minime, forse anche le semplici pitture murali, che dovessero costituire autentiche esposizioni deturpanti e disarmoniche rispetto allo stile urbano ed architettonico prevalente; impedire che le periferie diventino deposito di rifiuti: assicurare, quindi, l'igiene e la pulizia.

Pertanto per la sua sopravvivenza, bisogna fare il possibile e, se occorre anche l'impossibile, per la salvaguardia e la tutela di questo spettacolare centro storico, altrimenti destinato alla sua scomparsa: sarebbe un vero delitto politico.

Veniamo al capitolo frazione Marconia.

Detta frazione deve essere il centro motore dello sviluppo del nostro territorio, in tal senso, essa ha un ruolo importante non solo per ciò che attualmente essa è, per la dimensione già raggiunta, ma soprattutto per qualsiasi discorso di prospettiva dell'intero territorio comunale. La frazione Marconia, in un'epoca di ampliamento dei mercati, se non di globalizzazione, vive l'occasione storica favorevole di trovarsi al centro di un'area vasta, ricca e suscettibile di notevole sviluppo. Essa può diventare anche il centro di un ampio mercato che veda coinvolte le popolazioni oltre che del nostro comune anche quella dei comuni di Montalbano jonico, Bernalda e Scanzano Jonico: spetta al lavoro ed all'intelligenza della classe politica e della pubblica amministrazione perché ciò accada.

La frazione Marconia non deve essere più il luogo nel quale si vuole significare la necessità o la fatalità del trasferimento, ma deve essere vista come il luogo ed originale nodo di espressione della costante capacità creativa del popolo pisticcese.
La frazione Marconia ha il privilegio di svolgere un ruolo che è intimamente legato al movimento di tutto il nostro territorio.

Per questi motivi, sulla base di tale visione, siamo convintamente contro ogni tentativo di disegni autonomistici, anche se c'è la legge 142 /, 70 che lo impedisce.

Essì ci sembrano l'effetto di miope considerazioni di campanile che non comprendono la profonda connessione del nostro territorio, che sarebbero, quindi, un danno per tutti e che, infine, arresterebbero lo stesso processo evolutivo della frazione Marconia, le cui potenzialità si aprono solo nell'ambito della nostra unità comunale.

Si tratta di salvaguardare un unico patrimonio storico, un insieme di relazioni civili, una ricchezza di rapporti affettivi: tutto questo avrebbe di per sé una significativa importanza. Per questo non rinunceremo mai al nostro dovere di orientare in direzione dell'unità la pubblica opinione.

 Fermo restando che le parole non bastano se non sono seguite da fatti concreti comprendendo, in definitiva, come le istanze di autonomia nascono e si sviluppano solo quando le comunità si sentono condannate all'abbandono ed alla emarginazione.
La frazione Marconia, in concreto, non è un quartiere satellite, non è un quartiere dormitorio: è il polo unico dello sviluppo del nostro comune.

Pertanto, il compito dei responsabili nei prossimi anni non sarà solo quello di assicurare a questa realtà concretezza ed ampia autonomia operativa, ma. soprattutto quello di garantire uno sviluppo che più che essere l'effetto passivo del trasferimento, sia la conseguenza di autonomi e trainanti fattori economici: la frazione Marconia dovrà essere il luogo di supporto dello sviluppo dei nostri lidi e del movimento turistico che ne deriva.

Alla luce di quanto sopra esposto, appare chiaramente che Pisticci centro e la frazione Marconia sono due organi dello stesso corpo, che si integrano e si completano in modo naturale: da qui la necessità di eliminare un ambiente turbato se non inquinato da un inutile e strumentale conflitto di opinioni e di interessi, da un campanilismo fanatico, gretto e meschino tra Pisticci centro e frazione Marconia.

Concludo questa mia dissertazione, forse un po' prolissa, ma necessaria, e mi scuso con i lettori se dovessero riscontrare delle ripetizioni rispetto alle precedenti pubblicazioni. A questo punto mi corre l'obbligo di citare due massime dei nostri padri latini:

''melius abundare quam deficere'' e ''repetita iuvant''.

Dott.Michele Sisto già Segretario Generale del Comune di Pisticci

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